In origine, La Befana vien di notte era stato concepito come un film per bambini, ma l’età consigliata per vederlo è, principalmente, dagli 8 anni in su. Vengono utilizzate espressioni e un linguaggio poco adatto ai più piccoli, inoltre, manca l’elemento magico che lo renderebbe perfetto agli occhi dei bambini. In ogni caso, nonostante la direzione di Michele Soavi, ritenuto negli anni Novanta l’erede di Dario Argento, il film non contiene nulla di horror o in grado di spaventare i più piccoli.
L’intenzione originale era quella di reinterpretare, in chiave diversa, il cult I Goonies di Richard Donner, narrando una storia da adulti attraverso gli occhi dei più giovani. Il personaggio principale è Paola, una maestra delle medie (interpretata da Paola Cortellesi) che di notte diventa una anziana signora, occupandosi di consegnare regali nell’Epifania. I suoi studenti cercano di scoprire la sua identità segreta, formando un gruppo simile a quello de I Goonies, omaggiando il film di Chris Columbus scritto da Steven Spielberg, con un mix di ragazzi di diverse etnie, tra cui un bimbo asiatico e nerd.
Anche le suggestive location in Alto Adige in cui il film è stato girato contribuiscono alla sua atmosfera fantastica. ricordiamo Castelrotto, immerso nel parco naturale dello Sciliar, ai piedi dell’Alpe di Siusi, che è diventato il villaggio in cui il personaggio di Paola e i suoi studenti vivono. La misteriosa dimora della Befana è in realtà la suggestiva residenza medievale di Castelletto sulLago di Monticolo, affacciata sul lago omonimo nel comune di Appiano. Per gli interni della casa, invece, è stato utilizzato l’appartamento del pittore Luigi Picelli a Villa Weiss, nel cuore storico di Merano.
A proposito della canzoncina che dà il titolo al film, sapete il vero significato de il vestito alla romana? E che la Befana in origine non era brutta?