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Home » Attualità » Chi era Giovanna Pedretti, morta nel Lambro dopo il caso della recensione alla sua pizzeria

Chi era Giovanna Pedretti, morta nel Lambro dopo il caso della recensione alla sua pizzeria

Vediamo chi era Giovanna Pedretti, la titolare della pizzeria lodigiana al centro delle polemiche per una recensione contro gay e disabili che attorno alla quale era nato un caso.
Simone FrigerioDi Simone Frigerio14 Gennaio 2024
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Giovanna Pedretti [Rai]
Giovanna Pedretti [Rai]
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Giovanna Pedretti, la ristoratrice lodigiana di 59 anni trovata morta nelle acque del Lambro nel primo pomeriggio di domenica 14 gennaio, era la titolare del Ristorante – Pizzeria Le Vignole, situato in Via XX Settembre a Sant’Angelo Lodigiano; La donna, che lascia il marito Nello, co-gestore del locale, e una figlia, nei giorni scorsi era finita al centro di un incredibile caso mediatico sorto a seguito di una recensione negativa ricevuta dal locale su Google e ripubblicata sulla pagina FB del ristorante. All’interno della valutazione, accompagnata da una stella su cinque, il cliente, pur lodando la qualità del cibo, criticava l’esperienza generale, lamentando di essere stato “messo vicino a dei gay, e a un ragazzo in carrozzina”

La recensione, corredata di relativa risposta della titolare, che invitava il cliente a non presentarsi più nel locale, ha immediatamente polarizzato l’opinione pubblica, fra chi lodava l’iniziativa della donna e chi avanzava dubbi, più o meno fondati, sulla veridicità della recensione stessa. Pedretti, intervistata da Jari Pilati del Tg3 Lombardia il 12 gennaio, spiega così la scelta della pubblicazione

Quando ho letto la recensione, mi sono incazzata. Bisogna prendere una posizione; per questo ho pubblicato. Questo è stato il mio piccolo “fare la mia parte”, e se lo facessimo tutti, questi pensieri rozzi finiscono in un angolo. Un atteggiamento che dovremmo avere tutti

Fra i più critici riguardo la legittimità dell’operazione troviamo, sin da subito, la giornalista Selvaggia Lucarelli e il compagno Lorenzo Biagiarelli, i quali, in momenti e modalità distinte, hanno analizzato la questione, chiedendosi se effettivamente ciò che era stato pubblicato fosse autentico. Dell’indagine di Biagiarelli, riportiamo, per completezza, i post in cui la questione veniva inizialmente sollevata.

A proposito di marketing e buone azioni. L’eroina del giorno (ieri) è stata questa Giovanna Pedretti, titolare di una pizzeria di Sant’Angelo Lodigiano. La signora promuove l’iniziativa “pizza sospesa” a favore di disabili in accordo con una associazione. Bene, diventa un’eroina… pic.twitter.com/nWLwTA3dug

— Selvaggia Lucarelli (@stanzaselvaggia) January 13, 2024

La notizia del giorno è quella di una pizzeria che riceve una recensione omofobia e abilista su Google, risponde con forza, pubblica lo screenshot sui propri social, riceve centinaia di commenti positivi e di recensioni a 5 stelle di incoraggiamento. ‘Mi hanno messo a… (1/X) pic.twitter.com/4skcBKaXg6

— Lorenzo Biagiarelli (@lorenzobiagiare) January 12, 2024

Il clamore attorno alla vicenda si fa sempre più forte, e ancora Jari Pilati per Rai 3, sabato 13 gennaio torna a intervistare Giovanna Pedretti, la quale, di fronte alle insistenti domande del giovane cronista, si schernisce e sembra quasi non voler alimentare ulteriormente la polemica. “Non vorrei essere caduta in un tranello”, afferma.

Qui invece il @Tg3web di stasera. Direi che possiamo chiuderla qui. pic.twitter.com/QfOojLmxQi

— Lorenzo Biagiarelli (@lorenzobiagiare) January 13, 2024

Ora l conclusione, tragica e inaspettata, sembra mettere un punto a questa vicenda.
Giovanna Pedretti, oltre a gestire la pagina FB del locale, aveva anche un profilo privato, parzialmente visibile, dove, come foto di copertina, svetta tutt’ora questa frase, attribuita allo scrittore brasiliano Paulo Coelho

coelho
Una citazione di Paulo Coelho [Facebook]
il locale era noto in zona per l’iniziativa della cosiddetta “pizza sospesa”, nata durante la pandemia, attraverso la quale moltissime famiglie bisognose, alcune di esse con disabili a carico, erano state aiutate. Grazie alla collaborazione con le associazioni locali “Il Maggiolino” e “Genitori amici dei disabili”, solo bel 2023 la pizzeria aveva raccolto 200 buoni pasto da destinare a persone in difficoltà.

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