Dal mare di Napoli arriva una storia d’altri tempi, quella di un messaggio in bottiglia, scritto da una “Elena” e ritrovato, in un giro di coincidenze più unico che raro, da un’altra Elena, a passeggio con il proprio cane lungo la battigia a Pozzuoli. Uno sfogo privato, una richiesta di aiuto lanciata a un interlocutore che non può rispondere, diventata pubblica proprio su iniziativa della signora Petraccaro, inaspettata destinataria, che ha deciso di divulgare il toccante messaggio dell’omonima sul gruppo Facebook “Sei di Pozzuoli se…”. La lettera è d’altri tempi e struggente nella sua delicatezza:
Caro mare, oggi vorrei affidarti i miei pensieri… a te che sei un amico che sa ascoltare, l’unico in un mondo in cui non c’è tempo per ascoltare gli altri. Sai, a volte mi sento sola, spesso in realtà: è tutto così frenetico che quasi ci si dimentica l’importanza di vivere, vivere davvero intendo, è tutta una routine, è difficile ascoltarci, non c’è tempo per farlo e intanto la vita scorre e i nostri desideri soffocano sempre più giù nel nostro cuore. Ti chiedo di donarmi un po’ della tua forza, quasi fosse una preghiera. Lo chiedo a te perché è da te che vengo sempre quando mi sento persa e quando ho bisogno di risposte. Grazie per riempirmi sempre l’anima
Parole che commuovono e fanno riflettere, anche se non manca chi suggerisce l’immancabile “complotto“; suona molto sospetto, aad alcuni, che l’autrice della lettera e la sua destinataria abbiano lo stesso nome. Qualcuno, analogamente, ironizza sulla poca distanza tra il luogo del ritrovamento (Pozzuoli) e la residenza dell’autrice del messaggio (Napoli).
Comunque la si guardi, siamo di fronte a un insegnamento universale di cui vale la pena fare tesoro