Carismatico, ambizioso e spesso al centro del dibattito politico nazionale, Gavin Newsom è molto più del semplice governatore della California. Con il tempo, infatti, si è trasformato in volto familiare per chi segue la politica statunitense, contrapponendosi a Donald Trump per visione, stile e ideologia. Così, mentre il tycoon newyorkese cavalca i temi del populismo e della destra nazionalista, Newsom si presenta come l’alfiere progressista della costa ovest.
Classe 1967, originario di San Francisco, ha una storia politica che affonda le radici nella California più liberal. Imprenditore di successo nel settore della ristorazione e del vino, ha iniziato la carriera pubblica nei primi anni Duemila come sindaco della sua città. È in quel periodo che si fa notare a livello nazionale. Nel 2004, infatti, autorizza, sfidando le leggi statali, i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Una mossa audace che gli vale le prime pagine dei giornali e la fama di politico coraggioso, capace di rischiare per difendere i diritti civili.
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Nel 2019, poi, diventa governatore della California, lo stato più popoloso d’America. Da lì in avanti, Newsom si trasforma in uno degli antagonisti più agguerriti di Donald Trump. Durante la pandemia, ad esempio, le loro visioni si scontrano duramente: mentre il presidente minimizza il virus, Newsom impone restrizioni severe e difende il ruolo della scienza. Anche su temi come l’ambiente, l’immigrazione e i diritti delle minoranze, i due sono su poli opposti. Trump lo accusa di guidare una repubblica socialista, Newsom lo definisce una minaccia per la democrazia.
Un confronto che si è trasformato in uno scontro aperto nelle ultime ore. Trump, infatti, ha deciso di schierare truppe federali, oltre 4.000 unità tra Guardia Nazionale e Marines, a Los Angeles per far fronte alle proteste susseguenti ai raid ICE contro immigrati irregolari. Una misura senza precedenti dal 1965. Newsom ha risposto definendo la mossa un teatro dell’assurdo e un abuso di potere che danneggia i rapporti federazione-Stati e provoca tensioni inutili . Ha avviato anche una causa legale d’urgenza per bloccare l’intervento militare, sostenendo che violi il Decimo Emendamento e la sovranità statale .
Il confronto è poi degenerato su scala personale: Trump ha detto che sarebbe fantastico se Newsom venisse arrestato, evocando la possibilità che il suo team federale proceda in quella direzione. Il governatore, da parte sua, ha risposto definendo Trump un bugiardo. Un giudizio che riguarda soprattutto una loro telefonata precedente i fatti. Il presidente, infatti, ha dichiarato che i militari erano stati discussi, mentre Newsom ha smentito categoricamente, facendo ironia su un video satirico in cui Trump è impersonato con la voce dell’Imperatore Palpatine di Star Wars.
Un rapporto inevitabilmente teso, dunque, tra i due che, nel futuro, troverà sicuramente altri campi di confronto. Ma dietro lo scontro ideologico, c’è anche una partita politica più grande. Gavin Newsom, infatti, è visto da molti come una potenziale figura presidenziale. Elegante, preparato, comunicativo, ha saputo costruire attorno a sé un’immagine di leader moderno, attento alle disuguaglianze ma anche alla tecnologia e all’innovazione. In un’America sempre più polarizzata, potrebbe incarnare il volto di un centrosinistra deciso ma rassicurante, capace di parlare tanto ai giovani progressisti quanto ai moderati.