L’Atalanta, squadra di Bergamo fondata nel 1907, è soprannominata Dea per il legame con il suo nome che fa riferimento alla vergine cacciatrice Atalanta. Atalanta era un’eroina della mitologia greca, non una dea vera e propria anche se per le sue capacità veniva spesso paragonata ad Artemide, che si prese cura di lei, quando fu abbandonata dal padre.
L’Atalanta Bergamasca Calcio nasce il 17 ottobre del 1907 da cinque studenti locali. Il nome primigenio è Società Bergamasca di Ginnastica e Sports Atletici Atalanta. Come molte altre società dell’epoca, dunque, era una polisportiva che annoverava fra le varie discipline anche il calcio. Oltre alla ginnastica, atletica, scherma e nuoto.
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Il nome della squadra è molto particolare poiché non si rifà a quello della città o della regione, ma a un personaggio di fantasia. Del resto, i fondatori Ferruccio e Giulio Amati, Alessandro Forlini, Giovanni Roberti ed Eugenio Urio, all’epoca studenti liceali, amano gli studi classici e la mitologia.
Il mito vuole che il padre di Atalanta volesse un maschio e alla scoperta della nascita di una figlia la abbandonò. Artemide, dea della caccia, si impietosì e mandò da lei un’orsa per allevarla. Cresciuta in seguito con dei cacciatori, diventa ella stessa una cacciatrice sopraffina. Partecipò persino alla spedizione degli Argonauti. E quando ferì per prima il fortissimo cinghiale Calidonio, divenne ben presto nota in tutta la Grecia.
A tal punto da attirare vari pretendenti. Decise lei di andare in sposa solo a chi l’avesse battuta in una gara di velocità. Si impose Ippomene, che la sconfisse con astuzia e con l’aiuto di Afrodite.
Insomma, non proprio una Dea, ma con tanti tratti divini.