L’Intelligenza Artificiale può fare tutto o quasi. Anche riportare in vita Dante e trasformarlo in un avatar. Anzi, se non avessimo paura di sembrare fuori luogo, diremmo che ha trasformato Dante in un Virgilio, visto che questo alter ego virtuale, Digital Dante, creazione di una tech company italiana di Siena, la QuestIT, aiuterà il pubblico a orientarsi tra le terzine delle sue opere immortali.
Questo nuovo Dante è infatti inserito in siti web o totem interattivi e darà risposte chiare sulla sua vita e sulla Divina Commedia, ma anche a quesiti di cultura generale. Capite bene che se a rispondere a una domanda di storia c’è il sommo poeta in questione, l’esperienza è decisamente più coinvolgente.
L’obiettivo di quest’innovazione? Essere un vero e proprio ponte tra le diverse epoche storiche. Spiega il CEO Ernesto Di Iorio nella nota della società:
“L’avatar è in grado di comprendere le domande dei singoli interlocutori e rispondere di conseguenza perché è stato addestrato attraverso la piattaforma conversazionale Algho. Quest’ultima consente al virtual human, in primo luogo, di estrapolare ed elaborare dati e parole da opere del calibro della Divina Commedia e, in secondo luogo, di parlare e dialogare in maniera precisa e accurata. La nostra creazione, quindi, è un valido esempio di come i mondi della cultura e della formazione possono avvicinarsi all’IA e sfruttare le sue potenzialità nel migliore dei modi. A oggi, secondo l’ultimo report strutturato dal Politecnico di Milano, solo il 3% dei musei e dei teatri italiani utilizza avatar o assistenti virtuali: serve un cambio di marcia e siamo convinti che Digital Dante sarà solo la prima di una lunga serie d’innovazioni capaci di spingere il Bel Paese, insieme alle sue aziende e istituzioni, verso una nuova era in cui le cosiddette new technology saranno i carburanti che alimenteranno tutti i principali settori operativi, tra cui la cultura“.
Gli usi di questa creazione possono essere molteplici. Di certo l’utilizzo nelle scuole e nelle università è quanto mai raccomandato, proprio per rendere più appassionante lo studio. E sentendo dalla voce del diretto interessato le questioni più importanti, dalla lotta tra Guelfi e Ghibellini a temi più squisitamente letterari, l’impatto su studentesse e studenti è duplicato. Ancora Di Iorio:
“Per realizzare questo progetto, siamo partiti dall’analisi della maschera di morte del sommo poeta, ricreandone fedelmente le sembianze. Abbiamo poi vestito l’avatar secondo l’iconografia classica di Dante. Grazie a questa tecnologia, sviluppata in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e Scienze Matematiche dell’Università di Siena, grandi e piccini possono vivere un’esperienza indimenticabile, risolvendo dubbi culturali di ogni tipo“.
Digital Dante può essere impiegato anche guida virtuale nei musei e per il turismo. L’esperienza, come ribadito da QuestIT, si annuncia davvero emozionante, anche perché l’artificial poet è dotato di un Large Language Model verticale. Tradotto in soldoni, il suo tono di voce sarà molto vicino a quello del poeta che non conosciamo ma che sarà molto fedele nelle espressioni e nei latinismi.