Anche se la storia raccontata dalla commedia I profumi di Madame Walberg è molto realistica. E si alluda alla protagonista come alla creatrice di J’adore di Dior, il film di Grégory Magne non è ispirato a una storia vera. Ma andiamo con ordine e partiamo dalla trama di I profumi di Madame Walberg che racconta la storia di una celebre “naso”, ovvero la professionista che si occupa della crezione di un profumo.
Anne Walberg, interpretata da Emmanuelle Devos, è una vera celebrità del settore. Una donna algida e asociale, caduta in disarmo. La vita di Anne cambia dopo la conoscenza con Guillaume Favre (Grégory Montel), padre divorziato e autista in ambasce. L’unico a saperle tener testa e ad avere con lei un rapporto da pari a pari. Quando a causa di un incidente Anne perde di nuovo l’olfatto solo Guillaume le starà vicino. La loro amicizia aiuterà entrambi a risolvere i gravi problemi personali che li affliggono. Guillaume potrà stare vicino alla figlia, Anne presenterà a Dior delle fragranze destinate al successo.
Ed eccoci all’interrogativo di partenza, la verità o meno della storia di I profumi di Madame Walberg. No, Anne Walberg non ha inventato J’adore di Dior, lo ha fatto invece Calice Becker, ma il film non racconta affatto la sua storia. Tuttavia, per poter costruire il suo personaggio Devos ha passato molto tempo con il naso Christine Nagel, creatrice di profumi per Dior, Lancôme, Guerlain ed Hermés.
E sempre per ottenere il massimo realismo Grégory Magne ha avuto la consulenza di Jean Jacques, naso di profumi per Maison Caron. Jean Jacques ha indicato a Devos come muoversi correttamente. Persino come annusare correttamente le mouillettes, i cartoncini dove si spruzzano le essenze. Spiega Jean Jacques in una dichiarazione a Vogue:
“Scegliere un profumo rispetto a un altro offre un’enorme quantità d’informazioni su di noi, rivelando i nostri gusti, la nostra cultura, il nostro rapporto con gli altri. Il potere evocatore degli odori è immenso, hanno la capacità di trasportarci in un luogo lontano, ma soprattutto indietro nel tempo. Nessuno degli altri sensi ha questo potere. È pazzesco come attraverso la potenza di un profumo proiettiamo qualcosa di noi sull’altro. Molti potrebbero pensare che creare fragranze sia qualcosa di futile, ma non è assolutamente così. Elaborare un profumo significa elaborare il rapporto con se stessi e con gli altri“.