Alleanza Verdi Sinistra ha proposto alla Camera dei Deputati un disegno di legge per introdurre nel nostro ordinamento giuridico del reato di ecocidio, ovvero di crimine contro l’ambiente. L’ecocidio comprende “qualsiasi atto illecito o arbitrario commesso con la consapevolezza che esiste una sostanziale probabilità che il medesimo atto causi un danno grave e diffuso o a lungo termine all’ambiente o a un ecosistema“. AVS si pone come obiettivo la prevenzione e la repressione dei crimini contro l’ambiente, in attuazione degli articoli 9 e 41 della Costituzione.
La proposta di legge prevede reclusione da dodici a venti anni per chi lo compie. Con sospensione della pena previo risarcimento integrale del danno e ed esecuzione degli interventi di messa in sicurezza, bonifica e ripristino dei luoghi. Non solo. Si assegna la reclusione da tre a sei anni per l’istigazione, il favoreggiamento, il concorso e il tentativo di commettere il reato di ecocidio. Le pene possono essere applicate anche quando il fatto è commesso all’estero da un cittadino italiano.
La legge vuole anche proteggere le persone che denunciano i reati di ecocidio. E che quindi collaborino con la giustizia, fornendo prove per le indagini.
Secondo i promotori Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, le cui parole sono state riportate dal Corriere della Sera
“Introdurre il reato di ecocidio nel nostro ordinamento vuol dire anche cambiare le regole con cui opera l’economia nazionale perché renderebbe giuridicamente e moralmente inaccettabile un eventuale grave danno alla natura, e conseguentemente riuscirebbe ad allontanare i finanziamenti dalle pratiche che distruggono in modo significativo gli ecosistemi. Ciò stimolerebbe l’innovazione in una direzione sana ed ecologicamente sostenibile“.
La proposta di legge sull’ecocidio segue la direttiva europea sul Ripristino della Natura, approvata il 27 febbraio scorso. Una direttiva che considera illecite, tra le altre cose, l’emissione di sostanze dannose nell’atmosfera, in acqua o nel suolo. Così come il posizionamento di prodotti non conformi alle normative sull’ambiente. E la costruzione o lo smantellamento di installazioni che possano danneggiare l’habitat naturale o le specie animali a rischio.
Secondo la direttiva i Paesi membri dell’Ue devono lavorare affinché si a criminalizzi l’ecocidio. Adeguando la propria legislazione entro due anni.
Tra le critiche, quella dell’ex ministro Enrico Costa, che ha parlato di proposta “maldestra e manifesto generico“.