Harry Potter e il Principe Mezzosangue è il sesto romanzo della saga creata dalla Rowling ma anche uno film adulto e doloroso. Qui, infatti, si perde completamente l’innocenza infantile e lo scontro con le forze oscure, rappresentate da Voldemort ed i suoi Mangiamorte si fa sempre più intenso e senza nessun tipo di pietà.
Uno, in particolare, è l’evento che destinato a sconvolgere nonostante si conosca a memoria la storia: la morte di Silente per mano del Principe Mezzosangue. Ma chi si nasconde, esattamente, dietro questo nome che, per la prima volta, Harry trova scritto all’interno di un vecchio libro di pozioni avanzate ? Ovviamente si tratta di Piton e sarà proprio lui a rivelare la sua identità ad un attonito Potter, convinto di riconoscere nell’insegnante i segni inequivocabili di un tradimento.
Severus Piton, l’antieroe
In effetti il personaggio di Severus Piton è ambiguo fin dal primo momento. Una caratteristica essenziale per il ruolo che deve svolgere nell’economia globale della vicenda. Dopo essersi lasciato “sedurre” dal potere del Signor Oscuro durante la Prima Guerra dei Maghi, torna decisamente sui suoi passi a causa della morte della sua amata Lily, la madre di Harry. Da quel momento si rimette alla clemenza di Silente che, nel momento opportuno, chiede al mago un sacrificio non indifferente.
Dopo il ritorno della minaccia di Voldemort, infatti, inizia a svolgere il ruolo di spia per il Preside di Hogwarts e il rinato Ordine della Fenice. Questo, però, non è nulla di fronte al sacrificio supremo. Silente, infatti, gli chiede di ucciderlo per evitare che a farlo sia il giovane Draco Malfoy, rovinando così per sempre la sua anima.
Ed è proprio questo quello che Piton fa sulla Torre di Astronomia di fronte agli occhi ignari di Harry che, non conoscendo tutti i presupposti, lo identifica come un nemico assoluto.
Perché Principe Mezzosangue?
All’inizio del nuovo anno scolastico, Harry trova, nell’armadietto dell’aula di pozione, un vecchio libro di testo rivendicato da uno studente del passato: il Principe Mezzosangue. La sua identità non è evidente in nessun modo. Quello che, invece, appare chiara, è la sua propensione per la materia. All’interno del libro, infatti, ci sono diverse annotazioni a penna che vanno a correggere le formule tradizionali, permettendo a Harry di eccellere in una materia che ha sempre odiato.
Sulla Torre di Astronomia, in una delle scene più drammatiche della saga, dunque, è proprio Piton a rivelare la sua identità dietro quel soprannome. Ma perché scegliere di chiamarsi proprio Principe Mezzosangue? A differenza di quanto si creda fin dall’inizio, Piton non è un mago puro sangue. Questo vuol dire che, almeno uno due suoi genitori, è un babbano. Ossia una persona non magica. Piton, infatti, è figlio della strega Eileen Prince, andata in sposa a un babbano. L’uso dell’appellativo “principe”, invece, proviene dal cognome di sua madre, ossia Prince. Ecco, dunque, svelato uno dei misteri che compongono uno dei personaggi più complessi ed interessanti di tutta la saga.