Negli ultimi anni vi sarete certamente imbattute e imbattuti nelle classifiche che stabiliscono quali siano i cibi migliori al mondo o dove si mangi meglio. A creare queste chart è TasteAtlas, una sorta di Wikipedia del food che fa il bello e cattivo tempo quando si parla di piatti. Per esempio, nell’ultima classifica pubblicata risulta che sia Firenze la mecca del buon cibo, davanti a Roma, Lima e Napoli. Ma cos’è esattamente TasteAtlas? Si tratta di un’enciclopedia dei sapori, in cui si trovano catalogati tutti i piatti tradizionali dei vari paesi.
TasteAtlas è anche una guida sui migliori ristoranti tipici e una sorta di connettore di giudizi. Nel database ci sono all’incirca 10.000 tipi di cibo e bevande e tanti altri ancora da catalogare. Si può anche collaborare con TasteAtlas sottoponendo le proprie ricette tradizionali, anche di famiglia. In mondo da non disperdere questa grande eredità.
L’idea di TasteAtlas è del croato Matija Babić che dopo aver studiato Scienze Politiche all’Università di Zagabria si è buttato a pesce sul cibo. E ha fatto benissimo a giudicare dalle milioni di visualizzazioni che il sito fa ogni giorno. Nato nel 2015 e lanciati nel 2018, TasteAtlas è un super ricettario. E al tempo stesso una guida.
A questo si è aggiunta nel tempi un’altra attività, invero più “ambigua”, quella delle classifiche appunto. Perché? Perché se a giudicare sono i turisti, o chiamiamoli anche contributor esterni, è difficile che ci si trovi davanti a giudizi precisi. E per quanto nell’idea di Babić TasteAtlas non debba essere perfetto ma solo buono, l’idea che una graduatoria basata su pensieri del tutto personali e non professionali possa diventare un metro di giudizio assoluto è limitante.
Per dire, i francesi si infuriarono quando nel 2023 i formaggi italiani sconfissero quelli d’Oltralpe. Ma non è stata solo questione di campanilismo. Nella top 10, infatti, comparivano anche formaggi inesistenti. Ecco perché TasteAtlas rivelò i metodi di votazione. Come riportato da The Vibes, il sito rende noto che:
“Pur lasciando agli utenti la libertà di valutare i piatti, utilizza l’intelligenza artificiale per stabilire e convalidare se le valutazioni inserite sono autentiche, e che i punteggi saranno conteggiati solo se si stima che l’utente sia “reale”. Ad esempio, gli utenti che danno valutazioni eccellenti a un paese da una località e valutazioni negative ad altri paesi vengono eliminati“.
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Nella classifica delle migliori ricette col pesce, per esempio, non c’è il Fish and Chips, che è un classico della cucina britannica. Il nostro Fritto misto compare due volte. E troviamo anche un Machas a la Parmesana che mette i brividi.
Che valore dare a tutto questo? In sintesi, TasteAtlas è un fenomeno mediatico interessante che non può essere liquidato. Tuttavia, non deve essere considerato come una sorta di Bibbia, perché non parte da premesse “professionali”.