Siamo negli anni ’60. Michelangelo Antonioni e Monica Vitti non solo due dei rappresentanti più alti del nostro cinema, ma una coppia legata da un solido amore. I due si innamorano quasi subito e dopo i primi anni di relazione, alla fine delle riprese di L’avventura, nel 1960, vanno a vivere insieme. In due case comunicanti a Roma. Di lì a poco cercano una soluzione simile anche per le vacanze.
Incantati dalle spiagge selvagge di una Sardegna poco glamour, quelle di Budelli, sulla Costa Paradiso, assoldano l’avveniristico architetto Dante Bini per costruire quello che diventerà un vero capolavoro architettonico: la Bolla. Si tratta di uno spazio sferico costruito con un metodo unico, “soffiando” il calcestruzzo fluido con getti d’aria.
La Binishell vede la luce nel 1971, dopo tre anni di lavoro condotti in assoluta segretezza. Cinque stanze e quattro bagni, collegati da scale, linee morbide e accoglienti, un intonaco con incastonanti dei cristalli rosa di roccia locale per non rendere la costruzione aliena rispetto al contesto. Sfortunatamente, Antonioni e Vitti godono poco di quella casa splendida perché si separano.
Al mondo esistono più di 1500 Binishells, ma quella di Michelangelo Antonioni e Monica Vitti è luogo d’interesse storico-culturale, anche perché negli anni è stata frequentata da grandi personaggi del mondo del cinema e intellettuali come Tonino Guerra e Andrej Tarkovskij. Nel 2015 il Ministero dei Beni Culturali, riconoscendone il notevole interesse culturale, ha vincolato la villa per tutelarla e salvaguardarla nella sua struttura originaria.
Al momento, però, versa in stato di abbandono. La villa è meta di molti italiani e stranieri che vorrebbero visitarla, ma è chiusa e inagibile.