Mad Heidi è un lungometraggio figlio dei nostri tempi, fatti di franchise, prequel, sequel di saghe di successo, remake e rielaborazioni. Nonché un film “di sfruttamento” (exploitation), ovvero una pellicola dai tempi produttivi piuttosto ridotti, che sfrutta temi dal forte impatto emotivo, aggiungendo sesso e violenza molto grafica.
Rispetto alla celebre storia raccontata da Johanna Spyri nel 1880, diventata poi un celeberrimo cartone animato degli anni ’70, in cui Heidi era una solare bambina portatrice di allegria, nel film di Johannes Hartmann, Sandro Klopfstein è una donna indipendente, una vera combattente.
La nuova Heidi, interpretata da Alice Lucy, vive con il nonno (David Schofield) e il suo fidanzato Peter (Kel Matsena) sulle montagne svizzere comandate dai fascisti. Questi detengono il monopolio sul commercio del formaggio della regione. Quando il ribelle Peter muore per mano del comandante Knorr (Max Rudlinger), la ragazza finisce in una prigione femminile del Canton Ticino. Qui diventerà una brutale guerriera.
Tra le particolarità più importanti che caratterizzano questa curiosa rielaborazione in salsa pulp, vi è la produzione, finanziata interamente dai fan, tramite crowdfunding. Con più di 538 persone provenienti da 19 paesi che hanno raccolto più di 2 milioni di franchi svizzeri.
Questo modello produttivo non punta sulla qualità artistica dell’opera (ci sono voluti solo 27 giorni per finirla), piuttosto sul battage pubblicitario. Battage, ovviamente, favorito dalle polemiche come quella relativa all’oltraggio al costume tipico svizzero della protagonista, in una particolare scena di violenza. Quando cioè Heidi disintegra i suoi nemici usando un’alabarda. Ebbene, la Federazione svizzera dei costumi ha considerato il corpetto “un affronto alla tradizione svizzera”. Così tanto da spingere l’associazione a scrivere a tutti i negozi di tessuti in Svizzera, chiedendo di non vendere i materiali utilizzati per realizzare i costumi di Mad Heidi.
Nonostante questo, 20 festival internazionali hanno mostrato il film. Che ha vinto il premio del pubblico al Festival Internazionale del film fantastico di Bruxelles.