Sapore di mare, diretto da Carlo Vanzina nel 1983, finisce con un salto temporale nel 1982. Quell’estate del 1964 a Forte dei Marmi è ormai lontana. Diventati adulti, però, tutti gli ex ragazzi di quel periodo si ritrovano alla Capannina, presi dalle loro vite. Qui si scoprono i loro destini che sembrano disattendere completamente le speranze nutrire in gioventù e, soprattutto, gli amori che in quel periodo sembravano essere indissolubili.
L’unico ad aver coronato le sue speranze sentimentali è Paolo, il ragazzo napoletano imbranato e, a detta di tutti, portatore di sfortuna che, il più delle volte, direzionava verso sé stesso. Innamorato di Susan, l’inglese disinibita arrivata a Forte dei Marmi in compagnia di Felicino, riesce finalmente a dichiararsi e, addirittura, a sposarla. Lo stesso non si può dire per la sorella Marina, bellezza partenopea raffinata. La ragazza, infatti, cattura l’attenzione di Luca, milanese sbruffone e figlio di una famiglia benestante, che, pur sentendosi coinvolto da lei, l’abbandona con la fine dell’estate per tornare alla sua vita.
E proprio a loro due è affidato il finale tutto emotivo e carico di rimpianti di questo film. Accompagnati dalle note di Celeste nostalgia, cantante da Riccardo Cocciante, Marina e Luca, interpretati da Marina Suma e Jerry Calà, incrociano nuovamente le loro strade 18 anni dopo alla Capannina.
L’uomo, preso alla sprovvista, finge di riconoscerla. Circondato da giovani donne e dal fratello sempre dedito ad una vita da guascone, sembra aver completamente dimenticato quell’estate. Capisce di chi si tratta veramente solo quando Marina si allontana dal suo tavolo. A questo punto, per farsi perdonare,le scrive un biglietto in cui esprime tutto il rimpianto per non aver capito l’importanza del loro sentimento da ragazzi. Una scena che termina con due primi piani, della Suma e di Calà, carichi di tristezza e, allo tesso tempo, comprensione. Il finale perfetto per un cult movie indimenticabile.