Close Menu
  • Ambiente
    • Animali
  • Attualità
  • Cultura
    • Misteri
    • Storia
  • Lifestyle
    • Bellezza
    • Cibo
    • Moda
    • Sesso
    • Viaggi
  • Spettacolo
  • Sport
  • Web
CultWeb.it
  • Ambiente
    • Animali
  • Attualità
  • Cultura
    • Misteri
    • Storia
  • Lifestyle
    • Bellezza
    • Cibo
    • Moda
    • Sesso
    • Viaggi
  • Spettacolo
  • Sport
  • Web
CultWeb.it
Home » Innovazione » Scienza » Cos’è la Sindrome di Kessler (e perché ci mette paura)

Cos’è la Sindrome di Kessler (e perché ci mette paura)

La Terra è in pericolo? In teoria, sì. Ecco cos'è la sindrome di Kessler che minaccia il futuro delle missioni spaziali (e non solo).
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino29 Dicembre 2024
Facebook WhatsApp Twitter Telegram
Un satellite nel cielo
Un satellite nel cielo (fonte: Unsplash)
CONDIVIDI
Facebook WhatsApp Telegram Twitter Email

La Sindrome di Kessler, teorizzata dall’astrofisico Donald Kessler nel 1978, rappresenta una delle più temibili conseguenze dell’inquinamento spaziale. Si tratta di un fenomeno ipotetico in cui una collisione tra oggetti in orbita genera una nube di frammenti che a loro volta colpiscono altri satelliti, innescando una reazione a catena. Il risultato sarebbe una congestione orbitale tale da compromettere sia i satelliti esistenti che le future missioni spaziali.

Ad oggi, le collisioni in orbita non sono rare. Dal 1957, oltre 650 eventi di frammentazione hanno generato decine di migliaia di detriti tracciabili e milioni di oggetti troppo piccoli per essere rilevati. Ad esempio, nel 2009, una collisione tra un satellite russo inattivo e uno statunitense operativo ha creato circa 2.000 frammenti significativi. Ogni giorno, operatori satellitari ricevono decine di allarmi per possibili scontri, rendendo il monitoraggio orbitale un compito sempre più complesso.

Un astronauta nello spazio
Un astronauta nello spazio (fonte: Unsplash)

La zona più affollata è l’orbita bassa terrestre, fino a circa 2.000 km di altitudine, dove si trovano sia satelliti commerciali come quelli di SpaceX che stazioni spaziali abitate. I detriti in questa regione rappresentano un rischio diretto per gli astronauti e per le tecnologie fondamentali per la nostra vita quotidiana, come GPS e telecomunicazioni. Sebbene l’atmosfera terrestre possa ripulire naturalmente questa zona in decenni, a quote più elevate i detriti possono persistere per secoli o millenni, complicando ulteriormente il problema.

L’impatto potenziale è devastante. Un’escalation di collisioni potrebbe rendere inaccessibile lo spazio per generazioni, bloccando progressi tecnologici e scientifici. Inoltre, anche i frammenti più piccoli, non tracciabili, possono causare gravi danni: un semplice chip di vernice può perforare metallo, come dimostrano impatti documentati su veicoli spaziali.

Mentre gli esperti non concordano sul fatto che la Sindrome di Kessler sia già iniziata, tutti sono d’accordo sull’urgenza di affrontare il problema. Soluzioni includono sviluppi tecnologici per il monitoraggio dei detriti più piccoli, normative internazionali più stringenti e tecniche di rimozione attiva dei rifiuti spaziali. Tuttavia, l’azione tempestiva è cruciale: ritardare potrebbe portare a danni economici e scientifici irreversibili.

Condividi. Facebook WhatsApp Twitter Telegram Email

Potrebbero interessarti anche

il modello di un cervello accompagnato da un neurone

C’è uno spazzino cerebrale che ripulisce il cervello dai ricordi che non servono: ecco come funziona

20 Giugno 2025
dottoressa mostra simbolo della lotta all'AIDS

Approvato nuovo farmaco contro HIV: ecco come funziona Yeztugo

20 Giugno 2025
La Galassia dello Scultore

Sembra un’opera d’arte, ma è reale: ecco la galassia dello Scultore che ha lasciato gli astronomi senza parole

19 Giugno 2025
Facebook X (Twitter) Instagram
  • Home
  • Chi siamo
  • Staff e redazione
  • Contatti
  • Disclaimer
  • Cookie Policy
  • Privacy Policy
© 2025 CultWeb.it proprietà di Digital Dreams s.r.l. - Partita IVA: 11885930963 - Sede legale: Via Alberico Albricci 8, 20122 Milano Italy - [email protected]

Digita qui sopra e premi Enter per cercare. Premi Esc per annullare.