Karim al-Husseini, noto come Aga Khan IV, è scomparso ieri, 4 febbraio, a Lisbona, all’età di 88 anni. Leader spirituale dei musulmani ismailiti Nizariti e grande filantropo, ha dedicato la sua vita a migliorare le condizioni di vita nei paesi in via di sviluppo attraverso l’Aga Khan Development Network. Discendente diretto del profeta Maometto, ha ereditato il titolo di Aga Khan nel 1957, diventando il 49° imam della sua comunità. Oltre al suo impegno religioso e umanitario, era anche un uomo d’affari di successo e una figura di spicco nel mondo dell’ippica. La sua scomparsa segna la fine di un’epoca per milioni di fedeli. Il titolo di Aga Khan nasce nel 1817, quando Hasan Ali Shah, 46° imam dei musulmani ismailiti Nizariti, ricevette questo riconoscimento dal re persiano Fath-Ali Shah Qajar. “Aga” deriva dal turco e significa “maestro” o “signore”, mentre “Khan” indica un sovrano.
Da allora, solo quattro leader spirituali hanno portato questo titolo, consolidando il ruolo della dinastia nella guida della comunità ismailita.
Aga Khan IV ha assunto il titolo nel 1957 a soli 20 anni, dopo la morte del nonno. Durante il suo lungo mandato, ha trasformato il suo ruolo in un’influente presenza globale. Ha fondato l’Aga Khan Development Network, che gestisce ospedali, scuole e progetti culturali in tutto il mondo, indipendentemente dall’appartenenza religiosa. La sua eredità si estende all’architettura, con il prestigioso Aga Khan Award for Architecture, e all’istruzione, con istituzioni come l’Aga Khan University in Pakistan.
Pur essendo un leader religioso, Aga Khan IV ha vissuto una vita cosmopolita. Nato in Svizzera, aveva cittadinanza britannica e risiedeva in Francia. Era noto per il suo stile di vita sontuoso, con una proprietà alle Bahamas, uno yacht e un jet privato. Tuttavia, la sua influenza si è estesa ben oltre il lusso: ha finanziato restauri di siti storici come il mausoleo di Humayun in India e ha promosso l’indipendenza dei media in Africa attraverso il Nation Media Group.
Appassionato di ippica, è stato uno dei più grandi allevatori di cavalli da corsa in Europa. La sua scuderia ha prodotto campioni come Shergar, vincitore del Derby di Epsom nel 1981, poi tristemente rapito e mai ritrovato.
L’Aga Khan IV è stato sposato due volte. La prima moglie era la modella britannica Sarah Frances Croker-Poole, che sposò nel 1969 e che, dopo la conversione all’Islam, prese il nome di Begum Salimah Aga Khan. La coppia ebbe tre figli, Zahra Aga Khan (nata nel 1970), Rahim Aga Khan (nato nel 1971) e Hussain Aga Khan (nato nel 1974). Il matrimonio finì con il divorzio nel 1995.
Nel 1998, le seconde nozze con Gabriele Thyssen, una tedesca divenuta poi Begum Inaara Aga Khan. Dal matrimonio, nel 2000, nacque un figlio, Aly Muhammad Aga Khan. Anche questa unione si concluse con il divorzio nel 2011.
La sua scomparsa ha suscitato reazioni a livello globale. Il re Carlo III, amico personale, si è detto profondamente rattristato. Il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif lo ha definito “un uomo di visione, fede e generosità”. Anche Malala Yousafzai e il Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres hanno reso omaggio al suo impegno per la pace e lo sviluppo.
Con la sua morte, si apre ora la questione della successione: il nuovo imam della comunità ismailita non è ancora stato annunciato, ma la sua eredità spirituale e filantropica continuerà a vivere.