L’orecchio assoluto, noto anche come perfect pitch, è la capacità di riconoscere e nominare con esattezza una nota musicale solo ascoltandola, senza bisogno di un riferimento esterno. Chi possiede questa abilità può anche riprodurre un suono specifico con la voce o uno strumento senza bisogno di un confronto. Sebbene sia spesso considerato un dono innato e raro, alcune ricerche dimostrano che si può sviluppare anche in età adulta con un allenamento mirato. Ma come si fa a capire se si ha l’orecchio assoluto?
Per verificare se si possiede questa capacità, si può fare un test semplice: ascoltare una nota casuale su uno strumento e provare a identificarla senza guardare la tastiera o ricevere suggerimenti. Se si riesce a riconoscerla con precisione e costanza, è probabile che si abbia questa abilità. Alcuni siti e app offrono esercizi mirati per valutare e migliorare l’orecchio musicale.

L’orecchio assoluto non va confuso con l’orecchio relativo, che è la capacità di identificare una nota in relazione a un’altra (ad esempio, capire che una nota è un tono sopra o sotto un’altra). Il relativo è più comune tra i musicisti ed è una competenza che si può sviluppare più facilmente rispetto all’assoluto.
Per anni si è creduto che l’orecchio assoluto fosse una capacità innata, sviluppabile solo in un periodo critico dell’infanzia e spesso legata a fattori genetici. Tuttavia, studi recenti hanno dimostrato che, con un allenamento specifico, anche gli adulti possono migliorare la loro capacità di riconoscere le note a orecchio. È stato anche scoperto che persone che parlano lingue tonali, come il mandarino, hanno una maggiore probabilità di sviluppare questa abilità.
Essere dotati di orecchio assoluto offre vantaggi nel mondo della musica: facilita la composizione, l’improvvisazione e la trascrizione di brani. Inoltre, aiuta a riconoscere errori di intonazione sia in se stessi che negli altri. Qualche nome di musicista celebre dotato di questa abilità? Mozart, Bach e Beethoven, ma anche Jimi Hendrix, Michael Jackson, Frank Sinatra e Céline Dion. Ma anche il piccolo Alessandro Gervasi, ospite della seconda serata Sanremo 2025, pianista provetto a soli sei anni.
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Tuttavia, non è una capacità indispensabile per diventare musicisti di successo. Infatti, molte delle più grandi stelle della musica non possiedono questa abilità, ma compensano con altre competenze fondamentali come il ritmo, l’espressione e la tecnica strumentale.