Negli ultimi giorni, due rari pesci remo sono stati avvistati rispettivamente in Messico e nelle Isole Canarie, suscitando un’ondata di speculazioni online su possibili disastri imminenti. La loro improvvisa apparizione ha riportato in auge antiche credenze popolari, specialmente in Giappone, dove questi enigmatici abitanti degli abissi vengono chiamati “messaggeri del dio del mare” o pesci dell’Apocalisse e ritenuti presagi di terremoti e tsunami.
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Il primo avvistamento è avvenuto a Playa El Quemado, in Baja California Sur (Messico), dove alcuni bagnanti hanno ripreso un pesce remo che nuotava vicino alla riva, con il corpo scintillante e le lunghe pinne rosso-arancioni. I testimoni hanno tentato più volte di reindirizzarlo in mare, ma l’animale tornava sempre indietro, segno che probabilmente era malato o disorientato. Qualcuno ha ipotizzato di portarlo da un biologo marino per ulteriori analisi.
Pochi giorni dopo, un altro esemplare è stato trovato sulle coste di Playa Quemada, nelle Isole Canarie. Il video dell’evento, che mostra un uomo avvicinarsi al pesce per tentare di soccorrerlo, ha rapidamente superato i 9 milioni di visualizzazioni su Instagram, con commenti allarmati come: “Sta per succedere qualcosa di brutto” o “I pesci remo appaiono prima dei terremoti”. In effetti, nel 2011 in Giappone, numerosi esemplari furono ritrovati sulle spiagge pochi mesi prima del catastrofico terremoto e tsunami di Fukushima.
Tuttavia, la comunità scientifica invita alla cautela. Il professor Hiroyuki Motomura, esperto di ittiologia dell’Università di Kagoshima, spiega che non esiste alcuna prova scientifica che colleghi la comparsa dei pesci remo ai terremoti. Secondo gli studiosi, questi animali tendono a emergere in superficie quando sono malati o debilitati, spesso trasportati dalle correnti oceaniche. Il loro stranding può essere legato a cambiamenti ambientali, come le oscillazioni tra i fenomeni di El Niño e La Niña, che modificano la temperatura e la salinità delle acque profonde, alterando il loro habitat naturale.
Resta comunque un evento eccezionale, data la rarità con cui questi giganti degli abissi si mostrano agli esseri umani.