Negli ultimi giorni, Papa Francesco, all’età di 88 anni, è stato ricoverato presso l’ospedale Gemelli di Roma a causa di una polmonite bilaterale. Durante la degenza, il Pontefice ha alternato sessioni di fisioterapia respiratoria con periodi di riposo, mostrando segni di miglioramento clinico. Sebbene la prognosi rimanga riservata, i medici evidenziano l’importanza della stabilizzazione del quadro clinico per evitare possibili ricadute.
Cos’è la fisioterapia respiratoria? La fisioterapia respiratoria è una disciplina terapeutica finalizzata alla prevenzione, al trattamento e alla gestione delle patologie che compromettono la funzione respiratoria. Il suo obiettivo principale è migliorare l’efficienza della respirazione, facilitare l’eliminazione delle secrezioni bronchiali e ridurre il lavoro respiratorio, contribuendo così al benessere complessivo del paziente.

Questa pratica terapeutica si basa su una serie di tecniche specializzate, tra cui:
- Tecniche di disostruzione bronchiale, mirate a rimuovere le secrezioni accumulate nelle vie aeree, prevenendo infezioni e migliorando la ventilazione polmonare.
- Esercizi di rieducazione respiratoria, che ripristinano schemi respiratori efficaci, aumentando la capacità polmonare e l’elasticità toracica.
- Mobilizzazione precoce e attività fisica, per prevenire le complicanze dell’immobilità e migliorare la tolleranza allo sforzo.
Perché è importante per Papa Francesco? Perché è fondamentale per prevenire l’ostruzione delle vie aeree, ridurre l’infiammazione polmonare, migliorare l’ossigenazione del sangue e accelerare il recupero funzionale.
Nel caso specifico di Papa Francesco, che in gioventù ha subito l’asportazione di una parte di un polmone, l’approccio terapeutico ha incluso l’alternanza tra ossigenoterapia ad alti flussi e l’uso di maschere per l’ossigeno, insieme a sessioni di fisioterapia respiratoria. Questo protocollo ha contribuito alla progressiva stabilizzazione delle sue condizioni cliniche, permettendogli di riprendere alcune attività quotidiane e religiose, pur mantenendo la necessaria cautela medica.