Ci sono tagli di capelli che segnano un’epoca, e il pixie cut di Jean Seberg è uno di questi. Lo stile cortissimo e sbarazzino che l’attrice sfoggia negli anni ’50 e ’60 è diventato un’icona di stile, contribuendo a definire un nuovo ideale di femminilità. Ma come nasce? E perché è ancora oggi è così amato?
Iniziamo con lo specificare che Jean Seberg non è solo una star del cinema, ma un simbolo di modernità. Il suo pixie cut diventa celebre soprattutto grazie al film “Fino all’ultimo respiro” di Jean-Luc Godard, considerato un capolavoro della Nouvelle Vague. Ma il suo taglio corto ha origini ancora più lontane, risalenti alla sua prima grande interpretazione cinematografica.

Nel 1957, a soli 18 anni, Jean viene scelta dal regista Otto Preminger per interpretare Giovanna d’Arco nel film “Santa Giovanna”. Qui, per calarsi meglio nel ruolo, accetta di farsi tagliare i capelli in una scena cruciale del film, in cui Giovanna viene rasata prima di essere condannata al rogo. Il taglio, però, non è solo una necessità cinematografica. Preminger vuole che Jean abbia un look autentico, in linea con il personaggio storico. Così, i suoi capelli vengono tagliati in diretta sul set, e il risultato è proprio quello di un corto audace, che trasforma la sua immagine da ragazza della porta accanto a vera e propria icona di stile.
Terminato il film, però, la Seberg decide di non tornare ai capelli lunghi. Il suo pixie cut si evolve, così, in un look sofisticato, con punte sfilate e frangia leggera, diventando il suo segno distintivo. Questo taglio, che all’epoca è rivoluzionario, incarna una nuova idea di bellezza femminile: fresca, moderna, indipendente. Negli anni ’50 e ’60, infatti, la femminilità è ancora associata a capelli lunghi e acconciature elaborate. Il pixie della Seberg, invece, decide di sfidare questo standard, proponendo un’idea di donna più libera, anticonformista e sicura di sé.