Walter Tobagi è stato una delle voci più autorevoli del giornalismo italiano negli anni ’70, un professionista rigoroso e attento osservatore della realtà sociale e politica del Paese durante quelli che vengono ricordati come gli anni di piombo. Nato a Spoleto nel 1947, si trasferisce presto a Milano, dove inizia la sua carriera giornalistica già durante gli anni universitari.
Dopo aver collaborato con diverse testate, approda al Corriere della Sera, distinguendosi per le sue inchieste sul terrorismo, un fenomeno che in quegli anni insanguina l’Italia. Tobagi, però, non si limita a raccontare i fatti. Piuttosto preferisce analizzare con lucidità le dinamiche delle organizzazioni armate, senza cedere né alla retorica né alla paura. La sua capacità di spiegare il contesto storico e sociale dei movimenti terroristici, poi, gli vale rispetto, ma anche l’attenzione di nemici pericolosi.

In modo particolare Tobagi Walter Tobagi, riesce a sfatare tanti luoghi comuni sulle BR e gli altri gruppi armati, denunciando, ancora una volta, i pericoli di un radicamento, soprattutto nelle fasce più giovani di età e il pericolo di un reclutamento costante, oltre all’organizzazione di un vero e proprio laboratorio terroristico.
Tutte motivazioni che segnano la sua condanna a morte. Il 28 maggio 1980, infatti, viene assassinato a Milano in via Salaino, da un commando della Brigata XXVIII Marzo con cinque colpi di pistola. Il gruppo terroristico è composto da Marco Barbone, Paolo Morandini, Mario Marano, Francesco Giordano, Daniele Laus e Manfredi De Stefano. Alcuni di loro fanno parte della borghesia milanese e sono legati proprio al mondo dell’editoria. Marco Barbone, ad esempio, è figlio di Donato Barbone, dirigente editoriale della casa editrice Sansoni. Paolo Morandini, invece, del critico cinematografico Morando Morandini del quotidiano Il Giorno.
Una volta identificati, alcuni di loro hanno scontato condanne minime perché collaboratori di giustizia. Gli altri, invece, sono stati condannati a vent’anni di reclusione. Nonostante questo, comunque, le condizioni che hanno portato all’uccisione di Tobagi non sono state mai chiarite fino in fondo, come le effettive responsabilità, andando a delineare una giustizia spesso poco puntale e determinata.
Walter Tobagi era sposato con Maristella Oliviero con la quale ha avuto due figli: Benedetta, nata nel 1977, storica, scrittrice e giornalista. E Luca, imprenditore, classe ’74.