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Home » Innovazione » Scienza » Come cambia il fisico degli astronauti dopo una lunga permanenza nello spazio?

Come cambia il fisico degli astronauti dopo una lunga permanenza nello spazio?

Il corpo umano si adatta in modo straordinario all’ambiente spaziale, ma le sfide fisiologiche restano numerose. Ecco quali sono.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino20 Marzo 2025
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astronauta durante addestramento
astronauta durante addestramento (fonte: Unsplash)
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Trascorrere lunghi periodi nello spazio ha effetti significativi sul corpo umano. L’assenza di gravità, le radiazioni cosmiche e le condizioni ambientali estreme modificano il fisico degli astronauti, richiedendo un attento monitoraggio medico e strategie di recupero una volta rientrati sulla Terra.

Astronauti NASA nello spazio
Astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale ci sono anche Suni Williams e Butch Wilmore (fonte: NASA)

Le problematiche si presentano a vari livelli. Ecco quali:

Perdita di massa muscolare e ossea

  • In microgravità, i muscoli e le ossa non devono sostenere il peso corporeo, portando a un indebolimento progressivo.
  • La massa muscolare si riduce fino al 20%, soprattutto nei muscoli delle gambe e della schiena.
  • La densità ossea diminuisce dell’1-2% al mese, aumentando il rischio di osteoporosi e fratture.

Gli esercizi di resistenza e aerobici a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) aiutano a contrastare questi effetti, ma non li eliminano del tutto.

Alterazioni cardiovascolari

L’assenza di gravità ridistribuisce i fluidi corporei verso la parte superiore del corpo, provocando:

  • Gonfiore del viso e riduzione del volume delle gambe.
  • Diminuzione della pressione sanguigna al ritorno sulla Terra, con possibili episodi di svenimento.
  • Cuore leggermente più piccolo e meno efficiente, poiché non deve pompare sangue contro la gravità.

 Modifiche nella vista

Molti astronauti sperimentano problemi alla vista a causa dell’aumento della pressione intracranica:

  • Il nervo ottico può subire deformazioni.
  • La retina può essere alterata, causando difficoltà nella messa a fuoco.
  • Alcuni cambiamenti persistono anche dopo il rientro sulla Terra.

 Effetti sul sistema nervoso e sul cervello

L’esposizione prolungata all’assenza di peso e alle radiazioni spaziali può influenzare il cervello:

  • Problemi di equilibrio e coordinazione nei primi giorni dopo il rientro.
  • Riduzione della percezione spaziale e dei riflessi.
  • Possibili cambiamenti nella struttura cerebrale, con effetti sulla memoria e sulle capacità cognitive.

 Impatto sul sistema immunitario

Il sistema immunitario si indebolisce nello spazio, rendendo gli astronauti più vulnerabili alle infezioni. Inoltre:

  • Alcuni virus, come l’herpes, possono riattivarsi.
  • Le ferite guariscono più lentamente.
  • Il metabolismo può essere alterato, con variazioni nel livello di zuccheri e grassi nel sangue.

Per quanto riguarda possibili variazioni genetiche va detto che non esistono vere e proprie variazioni del DNA, come dimostra il caso degli astronauti gemelli identici

che, nonostante le news diffuse da alcuni organi di informazione, non erano diventati improvvisamente “estranei” a livello genetico. Quello che era successo, invece, è che uno dei due fratelli Kelly avesse subito cambiamenti epigenetici, del tutto temporanei.

 

Il corpo umano si adatta in modo straordinario all’ambiente spaziale, ma le sfide fisiologiche restano numerose. La ricerca continua a studiare contromisure per garantire la salute degli astronauti, specialmente in vista di missioni future su Marte e oltre. La scienza spaziale non solo aiuta l’esplorazione, ma fornisce anche preziose informazioni sulla salute umana sulla Terra.

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