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Home » Innovazione » Scienza » Il segreto delle impronte digitali: ecco a cosa servono davvero

Il segreto delle impronte digitali: ecco a cosa servono davvero

Le impronte digitali non servono solo per identificare le persone, ma migliorano la presa e aumentano la sensibilità tattile.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino21 Marzo 2025
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un'impronta digitale
un'impronta digitale (fonte: Unsplash)
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Le impronte digitali sono uniche per ogni individuo e rimangono inalterate per tutta la vita. Per secoli sono state utilizzate come metodo infallibile di riconoscimento personale, diventando oggi uno degli strumenti biometrici più affidabili. Tuttavia, la loro funzione primaria non è l’identificazione, ma qualcosa di molto più pratico e legato alla sopravvivenza. Non sono infatti una caratteristica esclusiva dell’uomo. Anche altri primati e alcuni animali, come i koala, presentano impronte digitali simili. Questo suggerisce che la loro funzione sia legata all’adattamento all’ambiente.

Uno degli aspetti più importanti delle impronte digitali è la loro influenza sulla presa. Le creste papillari – le linee che formano i motivi unici delle impronte – non sono casuali, ma si sono evolute per migliorare l’attrito tra le dita e le superfici con cui entrano in contatto.

impronta digitale
impronta digitale (fonte: Unsplash)

Quando si afferra un oggetto, le creste aiutano a distribuire la pressione in modo uniforme e a ridurre il rischio di scivolamento. Questo è particolarmente utile per la manipolazione di strumenti o per attività che richiedono precisione, come scrivere, disegnare o afferrare superfici lisce.

Alcuni studi hanno anche dimostrato che la presenza delle creste migliora la capacità di manipolare oggetti in condizioni di umidità o sudorazione, evitando che le dita scivolino facilmente.

Le impronte digitali non servono solo a migliorare la presa, ma anche a potenziare la sensibilità tattile. Le creste papillari funzionano come un amplificatore per i recettori tattili presenti nei polpastrelli, migliorando la capacità di percepire dettagli e vibrazioni sulle superfici.

Uno studio pubblicato sulla rivista Science ha dimostrato che le creste delle impronte agiscono come un filtro meccanico, intensificando le vibrazioni ad alta frequenza e rendendo più efficiente la trasmissione delle informazioni tattili al cervello. Questo permette alle dita di rilevare dettagli molto sottili, come le imperfezioni di un tessuto o la texture di un materiale.

Questa maggiore sensibilità ha un ruolo cruciale in molte attività quotidiane, dal riconoscere la consistenza di un alimento alla scrittura manuale, fino a compiti più complessi come la chirurgia o la riparazione di dispositivi elettronici.

Un altro aspetto spesso trascurato è il legame tra impronte digitali e sudorazione. I polpastrelli contengono numerose ghiandole sudoripare, e le creste delle impronte servono a distribuire il sudore in modo più efficace. Questo aiuta a mantenere un livello di umidità ottimale sulle dita, migliorando la presa senza rendere la pelle eccessivamente scivolosa.

In condizioni di forte calore o stress, il corpo produce più sudore per mantenere la temperatura corporea sotto controllo. Senza la presenza delle impronte, il sudore si accumulerebbe sulla pelle, rendendo più difficile la manipolazione degli oggetti. Le creste funzionano quindi come un sistema di drenaggio naturale, garantendo un controllo maggiore sulla presa anche in situazioni difficili.

La presenza delle impronte digitali negli esseri umani e in altri animali suggerisce che abbiano rappresentato un vantaggio evolutivo significativo. Migliorare la capacità di manipolare oggetti con precisione ha permesso ai nostri antenati di sviluppare utensili, costruire strutture e affinare attività che hanno contribuito al progresso della specie.

Inoltre, una presa più efficace ha ridotto il rischio di cadute o incidenti mentre si scalavano alberi o si cercava cibo in ambienti pericolosi.

 

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