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Home » Lifestyle » Nuotare in acque gelide fa benissimo: ecco tutti i benefici di un gesto “estremo”

Nuotare in acque gelide fa benissimo: ecco tutti i benefici di un gesto “estremo”

L'esposizione ripetuta all’acqua fredda migliora l’autofagia, un processo cellulare fondamentale per il riciclo e la rigenerazione.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino6 Aprile 2025
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uomo in acqua ghiacciata
uomo in acqua ghiacciata (fonte: Unsplash)
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Se pensavate che correre a tuffarvi in una vasca piena di acqua ghiacciata fosse da matti, leggete questa news.

Sarà anche un gesto estremo, nessuno lo nega, ma la scienza sta cominciando a dimostrare che può avere effetti benefici duraturi sul nostro corpo e sulla nostra mente. Secondo recenti ricerche condotte dall’Università di Ottawa, una sola settimana di immersioni quotidiane in acqua fredda è sufficiente per indurre cambiamenti positivi a livello cellulare. I partecipanti allo studio, giovani uomini sani, sono stati esposti per un’ora al giorno a temperature di 14 °C. Dopo i primi giorni di disfunzione, le loro cellule hanno mostrato un netto miglioramento nei processi di autofagia. Si tratta di un meccanismo biologico che consente al corpo di eliminare le componenti cellulari danneggiate e riciclarle, contribuendo alla rigenerazione e alla prevenzione di malattie degenerative.

Oltre a migliorare l’autofagia, l’esposizione ripetuta al freddo ha ridotto i livelli di morte cellulare programmata (apoptosi) e l’infiammazione. Insomma, un vero reset fisiologico che “obbliga” le cellule a reagire in modo più efficiente allo stress ambientale. I ricercatori hanno osservato che, con l’adattamento, le cellule non solo sopravvivono meglio, ma funzionano anche in modo più efficace.

donne in acqua ghiacciata
donne in acqua ghiacciata (fonte: Unsplash)

A livello psicologico, la ricerca compiuta in Galles da un team dell’Università di Swansea apre nuove prospettive nel trattamento del disturbo da stress post-traumatico (PTSD). In questo studio, veterani militari sottoposti a immersioni settimanali in mare a circa 9 °C hanno riportato miglioramenti nel tono dell’umore, nella motivazione e nella chiarezza mentale. I ricercatori hanno monitorato i livelli di cortisolo, rilevando una diminuzione dopo le sessioni in acqua fredda. I partecipanti hanno anche mostrato una percezione soggettiva di miglioramento al termine del test finale.

Quindi, noi mediterranei che siamo abituati a pensare al freddo come a un ricettacolo di malanni, dovremmo rivedere le nostre idee.  Da una parte, il freddo agisce da potente stimolo fisiologico, capace di rafforzare i meccanismi di difesa cellulari. Dall’altra, sembra influenzare positivamente anche l’equilibrio psico-emotivo, potenziando la resilienza individuale.

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