Dolci confezionati, cereali industriali, snack, bibite zuccherate e piatti pronti, in una parola, cibo processato. Secondo uno studio tutti questi alimenti rischiano di essere mortali, e non soltanto per l’eccesso di grassi, zuccheri e sale. Ogni porzione aggiuntiva di alimenti ultraprocessati innalza concretamente il rischio di morte precoce a causa dell’uso intensivo di additivi chimici. L’impatto sul nostro organismo appare sistematico e globale, con numeri impressionanti. Ecco i risultati di una recentissima ricerca pubblicata sull’American Journal of Preventive Medicine.
Gli alimenti ultraprocessati (UPF), insomma, aumentano il rischio di morte prematura con un meccanismo preciso. Basta il 10% in più di calorie provenienti da UPF per far crescere del 3% la mortalità prima dei 75 anni. I paesi con la più alta percentuale di consumo di ultraprocessati, come Stati Uniti (54,5% delle calorie totali) e Inghilterra (53,4%), mostrano anche i tassi più elevati di morti premature attribuibili a questi alimenti: rispettivamente il 13,7% e il 13,8%.

Come detto, il punto non sono solo i grassi e gli zuccheri in più (ovviamente pericolosi), quanto gli additivi chimici presenti, come coloranti artificiali, dolcificanti sintetici, aromi, emulsionanti e altri coadiuvanti tecnologici. L’esposizione continua a queste sostanze può danneggiare o compromettere i sistemi corporei, aggravando il rischio di patologie come cancro, malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, disturbi del sonno, ansia, depressione e declino cognitivo.
Sebbene lo studio non possa provare un rapporto di causa-effetto diretto (vanno valutati infatti anche altri fattori confondenti come lo stile di vita complessivo), la correlazione è forte.
La classificazione NOVA, ideata dal professor Carlos Augusto Monteiro, distingue chiaramente gli ultraprocessati dagli alimenti freschi o minimamente lavorati. Gli UPF, infatti, contengono pochi o nessun ingrediente naturale e sono prodotti tramite la manipolazione chimica di sostanze a basso costo, rese appetibili grazie agli additivi. Che possono anche causare dipendenza.
Bisogna eliminare completamente gli ultraprocessati dalla dieta? Sì, ma questo è abbastanza irrealistico. Sarebbe già importante limitarli tantissimo (per esempio mangiarli solo una volta a settimana o al mese). Il resto, dovrebbero farlo i governi operando restrizioni sulla pubblicità (specialmente rivolta ai minori) e alla vendita di questi prodotti nelle scuole e nei luoghi di lavoro.