All’interno dell’immenso patrimonio artistico universale la Cappella Sistina rappresenta il capolavoro assoluto. Un valore che, in modo particolare, si deve al genio irrefrenabile di Michelangelo Buonarroti, riconosciuto già dai suoi contemporanei. Non è un caso, infatti, che il Vasari, nelle pagine del suo celebre Le Vite, lo definisce come ” Il divino Michelangelo”, incarnando l’ideale dell’artista capace di eccellere in campi diversi. E la Cappella Sistina è proprio un esempio concreto di questo dono.
Questa, situata all’interno dei Musei Vaticani e con una porta che da direttamente all’interno della Basilica di San Pietro, e stata costruita tra 1475 e il 1481 grazie al volere di Papa Sisto IV, da cui prende il nome. La sua funzione principale è quella di cappella privata del Pontefice e luogo dove si svolge il Conclave per l’elezione del nuovo Papa. Le sue proporzioni, poi, richiamano il Tempio di Salomone descritto nella Bibbia. Questa, infatti, è lunga circa 40 metri e alta 20 andando a definire un ambiente solenne e perfettamente proporzionato.
Lo stesso dove un giovane Michelangelo viene chiamato ad una impresa epica dal punto di vista artistico. Papa Giulio II, infatti, lo convoca a Roma per affrescare il soffitto della Sistina. Un progetto ambizioso che, però, si scontra con un particolare non da poco: Buonarroti è prevalentemente uno scultore, abituato a liberare forme, armonia e arte da blocchi di marmo. Certo, ha già sperimentato il disegno e la pittura ma produrre un affresco richiede velocità e padronanza della tecnica.
Dopo un primo tentennamento e diversi scontri caratteriali con Giulio II, però, accetta l’incarico e per quattro anni, dal 1508 al 1512, si chiude letteralmente nella Cappella Sistina per produrre una delle opere più ammirate dai turisti di tutto il mondo.

Il risultato è un capolavoro di una potenza espressiva senza precedenti. Il ciclo pittorico del soffitto narra nove storie tratte dalla Genesi, tra cui la celebre “Creazione di Adamo”, in cui le dita di Dio e dell’uomo quasi si sfiorano, dando vita ad una delle immagini più iconiche di tutta la storia dell’arte. Intorno, poi, Michelangelo dipinge anche profeti e sibille, figure della tradizione biblica e pagana, che preannunciano la venuta del Messia. Il tutto alla luce di candele e, il più delle volte, sdraiato su di una impalcatura con il colore gocciolante sul viso e gli occhi.
Una fatica artistica e fisica che, anni dopo, gli vale il ritorno nello stesso luogo tra il 1536 e il 1541. Questa volta a chiamarlo è Papa Paolo III per realizzare l’altrettanto famoso Giudizio Universale sulla parete di fondo dietro l’altare. Quest’opera grandiosa, ricca di drammaticità e movimento, raffigura la seconda venuta di Cristo e il destino delle anime: salvati in paradiso, dannati all’inferno. Michelangelo vi include anche il proprio autoritratto nel volto scorticato di San Bartolomeo, segno della sua tormentata riflessione spirituale.
Come poter ammirare, però, tutto questo? La Cappella Sistina, come anticipato, si trova all’ interno dei Musei Vaticani che, a loro volta, occupano una vasta area della Città del Vaticano, a Roma. L’ingresso principale, dunque, è situato in Viale Vaticano e per accedere è necessario acquistare un biglietto per i Musei Vaticani. La visita alla Sistina è infatti parte del percorso museale. Si consiglia vivamente di prenotare i biglietti online con anticipo per evitare lunghe code, soprattutto in alta stagione.
Per quanto riguarda gli orari di visita, poi, i musei sono aperti dal lunedì al sabato, con orario continuato dalle 8:00 alle 19:00 (ultimo ingresso alle 17:00). L’ultima domenica del mese l’ingresso, invece, è gratuito, ma in queste occasioni l’affluenza è particolarmente alta.
Naturalmente, in questi giorni che anticipano il Conclave, in partenza il prossimo 7 maggio, la Cappella Sistina sarà chiusa.