Ebbene sì: i pesci fanno pipì, ma il processo varia significativamente in base alla specie, all’ambiente in cui vivono (acqua dolce o salata) e al loro metabolismo. Come tutti gli organismi dotati di sistema escretore, anche queste creature eliminano i prodotti di scarto del metabolismo, principalmente sotto forma di ammoniaca. La loro urina però non è sempre simile a quella dei mammiferi e può avvenire in modi diversi.
Nei pesci, l’escrezione avviene principalmente tramite due vie, i reni, che producono urina vera e propria, che viene espulsa attraverso l’apertura urogenitale. E le branchie, che fanno espellere una parte significativa dei rifiuti azotati, soprattutto l’ammoniaca.
Nei pesci ossei di acqua dolce (come la trota), i reni producono grandi quantità di urina molto diluita, per contrastare l’ingresso eccessivo di acqua attraverso l’osmosi. Al contrario, i pesci marini ossei (come l’orata o il tonno) producono pochissima urina concentrata, perché devono conservare acqua per compensare la perdita osmotica verso l’ambiente salino.

Che cosa contiene la pipì dei pesci? La principale sostanza escreta dai pesci è l’ammoniaca, un sottoprodotto del metabolismo delle proteine. A differenza dei mammiferi, che la trasformano in urea tramite il ciclo dell’urea, molti pesci la espellono direttamente perché l’ammoniaca è altamente solubile in acqua.
Inoltre, l’urina dei pesci può contenere sostanze, come urea, creatinina, sodio e potassio, che giocano un ruolo anche negli ecosistemi acquatici, contribuendo al ciclo dell’azoto e favorendo la crescita delle alghe e delle piante acquatiche. Ed eccoci all’aspetto più sorprendente della questione: in ambienti come le barriere coralline, i nutrienti espulsi dai pesci contribuiscono in modo significativo alla produttività dell’ecosistema.
Alcune specie, come i pesci pappagallo o i cetacei, rilasciano grandi quantità di azoto sotto forma di ammoniaca, fertilizzando l’ambiente circostante e rendendo “rigoglioso” il fitoplancton.
Piccola curiosità: la pipì dei pesci non è visibile, poiché è molto diluita e si mescola immediatamente con l’acqua. Tuttavia, in alcune specie, come i pesci di grandi dimensioni in acquari, si può osservare il rilascio intermittente di un liquido dall’apertura cloacale.