Tutti hanno almeno un tagliere di plastica in cucina. È pratico, lavabile in lavastoviglie e usato per ogni tipo di preparazione, dalle verdure alla carne cotta. Ma da alcuni anni, gli scienziati mettono in guardia sui possibili rischi legati alle microplastiche: particelle piccolissime, invisibili a occhio nudo, che possono finire nel cibo mentre si taglia e che, secondo un recente studio, finiscono direttamente per accumularsi nel nostro cervello. Questo ha spinto molti a chiedersi se i taglieri di plastica siano davvero sicuri da usare. Per fare chiarezza, diversi esperti di ingegneria chimica e scienze ambientali hanno analizzato il problema, offrendo indicazioni pratiche e fondate su prove scientifiche.
Una ricerca pubblicata sulla rivista Environmental Science & Technology ha dimostrato che i taglieri in plastica (sia in polietilene che in polipropilene) possono rilasciare fino a 50 grammi di microplastiche all’anno per persona. Questo accade soprattutto quando i taglieri sono usurati: i graffi profondi, causati da tagli frequenti, aumentano la quantità di plastica rilasciata. Anche lo scolorimento visibile, soprattutto nei modelli colorati, è un segnale che è ora di sostituirli.

Tuttavia, i ricercatori sottolineano che non è il caso di allarmarsi. Secondo il professor Wei dell’Università del Wisconsin-Madison, i dati attuali non mostrano effetti tossici diretti sulla salute umana legati all’uso dei taglieri di plastica. Gli esperti sono concordi: servono ulteriori studi a lungo termine per capire se l’ingestione di microplastiche abbia conseguenze negative significative. Nel frattempo, si consiglia di usare il buon senso: se il tagliere è danneggiato o ha un odore persistente, è meglio sostituirlo.
Per chi desidera ridurre l’esposizione, esistono valide alternative. I taglieri in legno sono apprezzati per le loro proprietà antibatteriche naturali e la loro delicatezza sulle lame, anche se richiedono una manutenzione periodica (come oliatura e lavaggio a mano). Quelli in silicone e compositi sono più pratici: si lavano in lavastoviglie, non assorbono odori e resistono bene all’usura. Il vetro, la pietra e l’acciaio, invece, sono sconsigliati perché danneggiano i coltelli.