Robin McLaurin Williams nacque il 21 luglio 1951 presso lo St. Luke’s Hospital di Chicago, nello stato dell’Illinois, all’interno di una famiglia benestante con radici inglesi, gallesi, irlandesi, tedesche e francesi. Suo padre, Robert Fitzgerald Williams (1906-1987), lavorava come dirigente per la Ford Motors, mentre sua madre, Laurie McLaurin Smith (1922-2001), era una modella originaria di Jackson, Mississippi. Nel 1967 la famiglia si stabilì in California, dove Robin ottenne il diploma di scuola superiore nel 1971. In seguito si iscrisse al Claremont College per studiare Scienze politiche, ma abbandonò presto il corso di studi per dedicarsi alla sua vera vocazione: il teatro. Decise quindi di frequentare la rinomata Juilliard School di New York, specializzata in arte drammatica, dove fu allievo dell’attore John Houseman. Si fece notare inizialmente come mimo in alcuni spettacoli, ma, non apprezzando particolarmente l’arte del mimo – che lui stesso definì come “recitare senza parlare” – fece ritorno a San Francisco, dove iniziò la sua carriera come attore teatrale.
Dopo un matrimonio durato dieci anni, nel 1988 Robin Williams si separò dalla sua prima moglie, la danzatrice Valerie Velardi, con la quale aveva avuto un figlio, Zachary (nato nel 1983). La stampa all’epoca ipotizzò una sua relazione con Marsha Garces, che lavorava come babysitter del piccolo Zachary. In realtà, Valerie non condivideva il nuovo stile di vita del marito e non voleva rappresentare un ostacolo per la sua carriera. La storia tra Robin e Marsha cominciò l’anno seguente. I due si sposarono nel 1989 e dalla loro unione nacquero due figli: Zelda (1989) e Cody Alan (1991). Nel 2008 annunciarono la fine del loro matrimonio e, nel 2011, Williams si unì in matrimonio per la terza volta con Susan Schneider, una designer grafica conosciuta nel 2009.

Col passare degli anni, Robin Williams ha saputo dimostrare di essere anche un eccellente interprete drammatico, mettendo in luce una profondità emotiva e una sensibilità che andavano ben oltre la semplice recitazione. Pellicola dopo pellicola, ha ricevuto ampi consensi dalla critica e diverse candidature all’Oscar come miglior attore per le sue interpretazioni in Good Morning, Vietnam (1987), L’attimo fuggente (1989) e La leggenda del re pescatore (1991). Ha poi conquistato l’Oscar come miglior attore non protagonista grazie al suo ruolo in Will Hunting – Genio ribelle (1997). È vero, ci ha commosso profondamente nei ruoli drammatici… ma ci ha anche fatto ridere di gusto in commedie di grande successo come Mrs. Doubtfire (1993), Piume di struzzo (1996), Flubber (1997) e, naturalmente, prestando la voce al Genio nel film animato Aladdin (1992).
L’11 agosto 2014 Robin Williams fu trovato incosciente dai vigili del fuoco nella sua abitazione a Paradise Cay, in California, alle ore 12:02, e fu dichiarato deceduto due minuti più tardi. Il medico legale indicò come probabile causa della morte un’asfissia, ritenendo si trattasse di un suicidio. Nelle ore successive, le autorità confermarono che l’attore si era tolto la vita impiccandosi con una cintura, legata alla maniglia della porta chiusa della sua camera da letto. Il giorno seguente, il 12 agosto, il corpo venne cremato e le ceneri disperse nella baia di San Francisco. Alcuni giorni dopo, la moglie Susan Schneider rivelò che, poco prima del tragico evento, a Williams era stato diagnosticato il morbo di Parkinson.

Quando, nel novembre 2014, furono divulgati i risultati dell’autopsia, venne esclusa la presenza di droghe o alcol nel corpo dell’attore al momento del suicidio. Fu inoltre rivelato che era affetto da una malattia neurodegenerativa chiamata demenza da corpi di Lewy – una condizione che condivide alcune caratteristiche con il morbo di Parkinson – e che si manifesta principalmente con allucinazioni visive ricorrenti, le quali potrebbero aver influito sulla sua decisione di togliersi la vita. Secondo quanto raccontato dalla moglie, nell’ultimo anno della sua esistenza Robin Williams soffriva non solo di allucinazioni, ma anche di tremori alla mano sinistra, disturbi gastrointestinali, insonnia, crisi d’ansia, paranoia e difficoltà di memoria.