Per milioni di spettatori in tutto il mondo, Bambi è sinonimo di Disney. L’immagine del cerbiatto timido che scopre la foresta, l’amicizia con Tamburino e il dramma della perdita della madre, in effetti, sono scolpiti nell’immaginario collettivo. Eppure, pochi sanno che prima di diventare un cartone animato del 1942, è stato il protagonista di una fiaba scritta in lingua tedesca.
La sua origine si deve a Felix Salten, giornalista e scrittore nato a Budapest nel 1869 ma cresciuto a Vienna. Nel 1923 pubblica Bambi. Eine Lebensgeschichte aus dem Walde (Bambi. Storia di una vita nei boschi), un romanzo che in Germania e in Austria viene accolto come un piccolo capolavoro della letteratura naturalistica. Lontano dalla leggerezza del cartoon Disney, il libro è in realtà una storia intensa, a tratti crudele, che affronta con realismo il ciclo della vita e la costante minaccia dell’uomo sulla natura.

Il piccolo Bambi, un capriolo europeo, e non un cervo dalla coda bianca, come lo ha trasformato poi Disney, cresce in un ambiente segnato dalla paura dei cacciatori, dall’inverno rigido, dalla lotta per la sopravvivenza. Nelle pagine di Salten, la foresta non è un luogo incantato, ma uno spazio complesso, fatto di legami e di solitudini, di tenerezze e di tragedie. Non a caso il libro è subito paragonato a un romanzo di formazione, ossia il viaggio del cerbiatto verso la maturità riflette il percorso stesso della vita.
Il successo è immediato, tanto che nel 1928 il romanzo viene tradotto in inglese dall’editor Simon & Schuster, conquistando anche il pubblico americano. Ed è proprio allora che Walt Disney, sempre alla ricerca di nuove storie da animare, acquista i diritti nel 1937. Ma trasformare un testo così ricco e drammatico in un film di animazione non è semplice.
La lavorazione di Bambi, infatti, dura anni. Disney e i suoi artisti studiano a lungo i movimenti reali dei cervi, arrivando persino a portare animali vivi negli studi di animazione. L’obiettivo è quello di rappresentare la natura con una fedeltà mai tentata prima. E Quando esce nelle sale, nel 1942, il film si presentava come un’opera straordinariamente innovativa, con fondali naturalistici e una narrazione che alternava momenti di dolcezza a scene di grande dramma.
Il pubblico rimane colpito e commosso, anche se non mancano critiche: alcune associazioni di cacciatori americani giudicarono la pellicola antagonista nei loro confronti, perché mostrava la caccia dal punto di vista delle vittime. In realtà, proprio questo sguardo, fedele allo spirito di Salten, contribuisce a rendere Bambi una delle opere più potenti nella storia del cinema d’animazione.
Oggi il libro originale di Felix Salten continua a essere letto come un classico della letteratura per ragazzi, anche se non nasce affatto come una favola per bambini. La sua eredità, però, vive nell’universo Disney, che ha trasformato la cupezza del testo in un racconto poetico capace di commuovere generazioni intere.