Emma Maria Mazzenga rappresenta un esempio straordinario di vitalità e determinazione. All’età di 92 anni, questa donna favolosa originaria di Padova, ha dedicato gran parte della sua esistenza all’insegnamento della chimica in un liceo scientifico, ma il suo vero talento emerge nel mondo dello sport, in particolare nell’atletica leggera. Inizia a correre all’età di 19 anni, ma subito deve mettere in pausa le competizioni per dedicarsi alla famiglia e alla carriera. Rimasta vedova a 55 anni, riprende l’agonismo con la solita energia e trasforma la corsa in un alleato per il benessere emotivo e fisico.
I traguardi sportivi di Mazzenga sono impressionanti: 115 titoli nazionali italiani, 31 medaglie europee e 11 allori mondiali nella sua categoria. Detiene attualmente quattro record del mondo, tra cui quello nei 200 metri per la fascia W90, categoria riservata alle atlete oltre i 90 anni. Nel gennaio del 2024 ha stabilito un nuovo primato, migliorandolo ulteriormente di oltre un secondo nel giugno successivo.

Quello che rende il caso di Emma Mazzenga ancora più affascinante è l’interesse scientifico che ha suscitato. Ricercatori dell’Università di Pavia, della Marquette University di Milwaukee e presto dell’Università di Padova stanno analizzando il suo fisico per comprendere i meccanismi dell’invecchiamento attivo. Gli esami hanno rivelato che le sue fibre muscolari sono paragonabili a quelle di una persona sana di 70 anni, mentre il flusso sanguigno e l’ossigenazione nei muscoli equivalgono a quelli di una giovane di 20 anni.
Particolarmente notevole è la conservazione della funzione mitocondriale, le “centrali energetiche” delle cellule, che appaiono quasi intatte dal passare del tempo.
La routine quotidiana di Emma Mazzenga è un modello di semplicità e disciplina. Si alza presto, intorno alle 5 del mattino, per gustare un caffè e dedicarsi alla lettura fino a colazione, che prevede un panino con prosciutto. Poi le commissioni, la spesa al mercato o le pulizie a casa e un pranzo leggero (poca pasta o riso, carne e pesce, e verdure cotte e mezzo bicchiere di vino rosso). Immancabile un riposo dedicato alla lettura.
Il pomeriggio, poi, tutta vita: cinema, circoli di lettura, incontri con amici o sessioni di allenamento. E a nanna alle 23, dopo aver guardato la televisione. Emma non si è fermata neanche durante la pandemia, correndo nel corridoio di casa. Dice: “Il segreto è non fermarsi mai, vivo alla giornata ma mi diverto ancora“.
Del resto, lo conferma anche l’esperienza di Lamberto Boranga che a 83 torna in campo come portiere della Trevana. L’età non conta più davvero.