Una maratona consiliare durata quasi dodici ore, conclusa a notte fonda, ha segnato una svolta storica per lo stadio di San Siro. Il Consiglio comunale di Milano ha approvato la vendita di San Siro a Inter e Milan, un esito che pone fine a sei anni di dibattiti, polemiche e ricorsi. La decisione è arrivata con 24 voti favorevoli e 20 contrari, ma il vero catalizzatore di questa svolta è stato un inatteso “colpo di scena” politico che ha ribaltato le previsioni.
La seduta, iniziata alle 16:30 e terminata intorno alle 3:50 del mattino del 30 settembre 2025, è stata caratterizzata da una discussione estenuante su 239 emendamenti. La svolta decisiva si è verificata quando Forza Italia, con una mossa a sorpresa, ha annunciato che i suoi consiglieri avrebbero lasciato l’aula al momento del voto. Questa astensione strategica ha abbassato il quorum necessario per l’approvazione, permettendo alla maggioranza di centrosinistra, seppur orfana di alcuni voti interni, di far passare la delibera. La vicesindaca Anna Scavuzzo ha espresso “soddisfazione” per la prospettiva di trasformare l’area; il sindaco Giuseppe Sala, che ha non ha ancora concesso dichiarazioni alla stampa, avrebbe riferito a Scavuzzo di essere anch’egli contento.
La decisione di Forza Italia ha spaccato il centrodestra, con la Lega e Fratelli d’Italia che hanno criticato duramente la scelta, accusando il partito di indebolire la coalizione. All’interno della stessa maggioranza non sono mancate le frizioni: sette consiglieri hanno votato contro la delibera, e Marco Fumagalli, capogruppo della Lista Sala, non ha partecipato al voto, annunciando l’intenzione di dimettersi. Per accelerare i tempi, la maggioranza ha fatto ricorso alla “manovra del canguro” o “tagliola”, che ha annullato la maggior parte degli emendamenti simili, interrompendo bruscamente una discussione che sembrava interminabile.

Questa approvazione rappresenta il primo punto fermo di una vicenda iniziata nel 2019, quando le squadre presentarono il loro primo progetto. La differenza sostanziale è che, mentre in passato si parlava di concessione, ora si tratta di una vera e propria vendita. Il Comune di Milano cederà il Meazza e le aree circostanti ai club per un valore di 197 milioni di euro, con un contributo-sconto promesso dal Comune di 22 milioni.
Il futuro del leggendario stadio è ormai segnato. Dopo aver ospitato la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, lo storico impianto, a cent’anni dalla sua inaugurazione, sarà in gran parte demolito tra il 2031 e il 2032. Solo una piccola porzione, l’angolo Sud-Est con una torre, parte della tribuna arancio e della Curva Sud, sarà preservata. Contestualmente, nell’area degli attuali parcheggi, sorgerà un nuovo stadio da 71.500 posti, progettato dai rinomati studi di architettura Foster + Partners e David Manica. I lavori per il nuovo impianto dovrebbero iniziare nella prima metà del 2027, con inaugurazione prevista per il 2031, in tempo per gli Euro 2032.
I prossimi passaggi prevedono il perfezionamento della vendita entro il 10 novembre, data entro cui si dovrà arrivare al rogito, previa approvazione delle banche. Tuttavia, la storia di San Siro è ben lontana dalla sua conclusione definitiva. Nonostante l’approvazione, sono attesi numerosi ricorsi, che potrebbero mettere alla prova i piani e i progetti futuri. Come sottolineato da più parti, “questa storia sarà ancora molto lunga”, ma il Consiglio comunale ha scritto un capitolo decisivo.



