La separazione personale e professionale dai Coma_Cose, annunciata con uno struggente post su Instagram, era nell’aria da tempo e ha aperto inevitabilmente il capitolo della divisione patrimoniale. Fausto Zanardelli e Francesca Mesiano, il duo musicale più volte ospite del Festival di Sanremo e protagonista della scena musicale italiana da oltre un decennio, devono ora affrontare la spartizione dei beni materiali accumulati durante il loro sodalizio artistico e sentimentale.
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L’abitazione coniugale rappresenta il bene immobile principale della coppia. Si tratta di un appartamento situato nella periferia di Milano, in zona Vigentino, in un condominio di nove piani. L’immobile, composto da 7,5 vani più posto auto e cantina, è intestato ad entrambi in quote uguali del 50% ciascuno e ha un valore di mercato stimato poco superiore ai 600 mila euro. Questa rappresenta la parte più semplice della separazione patrimoniale, essendo chiaramente definita la proprietà paritaria.
Ben più complessa si prospetta la gestione della società attraverso cui i Coma Cose amministravano i loro diritti musicali. Il duo aveva infatti costituito la Comandanti srl di Milano, una struttura societaria in cui gli equilibri di potere erano leggermente sbilanciati: Fausto Zanardelli deteneva il 51% delle azioni, mentre a Francesca Mesiano era intestato il restante 49% del capitale sociale.
I dati economici dell’ultimo bilancio disponibile rivelano un quadro interessante e in parte sorprendente. Gli incassi della società si sono fermati a quota 227.518 euro, registrando un drastico dimezzamento rispetto ai 406.287 euro dell’anno precedente. Un calo significativo che testimonia probabilmente le difficoltà di un mercato musicale sempre più competitivo o una riduzione dell’attività artistica della coppia.
Nonostante il crollo dei ricavi, l’utile netto è paradossalmente aumentato, passando dai 37.541 euro dell’anno precedente ai 42.944 euro dell’ultimo esercizio. Questo risultato apparentemente controintuitivo è stato ottenuto grazie a una drastica riduzione del 50% delle spese di produzione, in particolare quelle relative ai servizi acquisiti. Una scelta gestionale che ha permesso di mantenere la redditività nonostante le entrate ridotte.
La liquidità della Comandanti srl presenta movimenti significativi. Nel corso dell’ultimo anno sono entrati sul conto corrente presso Intesa San Paolo 266.583 euro, ma ne sono stati prelevati di più: 285.418 euro. Al momento della separazione, sul conto corrente restavano da dividere 146.781 euro. A questa somma si aggiunge il patrimonio netto della società, che ammonta a 124.780 euro, frutto della decisione di accantonare per utilizzo futuro i guadagni societari degli anni precedenti.
Un aspetto che semplifica la separazione è l’assenza di dipendenti nella struttura societaria, eliminando così potenziali problematiche legate alla gestione del personale in caso di scioglimento della società. Quest’ultima opzione appare la più probabile dopo l’annuncio pubblico della separazione, anche se rimane teoricamente possibile che uno dei due ex coniugi acquisisca la quota dell’altro, mantenendo in vita la struttura.
Facendo i conti complessivi, tra beni immobili (l’appartamento da circa 600 mila euro) e il valore della società (liquidità più patrimonio netto per circa 271 mila euro), la separazione patrimoniale dei Coma Cose non raggiunge il milione di euro. Una cifra certamente consistente per la maggior parte delle persone, ma che nel mondo dello spettacolo non rappresenta un patrimonio tale da giustificare lunghe battaglie legali.
Proprio per questo motivo, e come trapela dalle prime indiscrezioni, l’intera operazione di separazione starebbe procedendo in modo consensuale. Una scelta saggia che eviterebbe ulteriori sofferenze personali e costi legali a una coppia che ha deciso di chiudere un capitolo importante della propria vita, tanto sul piano personale quanto su quello professionale.