Il miglio verde di Frank Darabont finisce con la guardia carceraria Paul Edgecombe, ormai anziana, che racconta la sua sua incredibile vicenda a un’amica scettica. Che però dovrà ricredersi quando l’uomo le mostra qualcosa di incredibile. La storia, raccontata nell’omonimo romanzo di Stephen King inizia nel 1935, quando Paul (Tom Hanks), guardia carceraria nella prigione di Cold Mountain, conosce il detenuto John Coffey (Michael Clarke Duncan). L’uomo, un afroamericano gigantesco e dal cuore buono, è accusato di aver stuprato e ucciso due bimbe. E per questo condannato alla sedia elettrica. I condannati vi arrivano attraversando il cosiddetto miglio verde, un corridoio chiamato in questo modo per il colore del pavimento.
La prigione è un ecosistema delicato in cui convivono guardie carcerare sadiche come Percy Wetmore (Doug Hutchinson) e altre più umane. Il direttore del carcere, Hal Moores (James Cromwell), ha una moglie gravemente ammalata Melissa (Patricia Clarckson). Nel braccio della morte i giorni trascorrono uguali se non per qualche piccola nota positiva come la presenza di un piccolo topo che viene adottato da un detenuto, Delacroix (Michael Jeter) che lo addestra.
L’arrivo di un nuovo detenuto psicopatico, William “Wild Bill” Wharton (Sam Rockwell) cambia di nuovo gli equilibri, dimostrandosi subito pericoloso. A farne le spese sono proprio Paul e altre due guardie, Dean Stanton e Harry Terwilliger. Paul si rende conto “a sue spese” del potere di John. L’uomo mette una mano sulla pancia della guardia e subito dopo rigurgita uno sciame di moscerini. Così facendo guarisce Paul da una brutta infezione urinaria che lo aveva debilitato a lungo. In questo modo può tornare ad avere rapporti con la moglie, dopo molto tempo, mettendola incinta.
Paul è colpito dall’energia di John, tanto da non credere che possa essere l’autore di un delitto così efferato. In effetti, scopre che il legale razzista dell’uomo poco ha fatto per difendere il suo assistito. Nel frattempo si avvicina l’esecuzione di Delacroix e il condannato è preoccupato per le sorti del suo topolino, Mr. Jingles. L’animaletto infatti viene schiacciato dal brutale Percy e poi salvato sempre da John che riesce a rianimarlo, davanti alle guardie attonite. L’esecuzione di Delacroix, condotta da Percy, è terribile sotto ogni punto di vista. Percy lo lascia morire tra atroci dolori.
Paul si convince della vera bontà di John e prova a usarne i poteri per curare la moglie del direttore. Organizza una fuga dal carcere per John che guarisce Melissa, facendosi carico del suo tumore. Lo passerà all’odioso Percy che, durante una colluttazione, uccide Wild Bill, venendo poi rinchiuso in un ospedale psichiatrico. John tocca allora Paul e gli mostra quanto è realmente successo. Non è stato lui a uccidere le bimbe, ma Wild Bill. L’unica sua colpa è aver trovato il corpo delle piccole venendo quindi accusato ingiustamente.
Paul vorrebbe far scagionare l’uomo ma non ha prove a sufficienza per questo. Lo stesso John, ormai stanco di sentire su di sé tutti i dolori del mondo, aspira a morire serenamente. Prima dell’esecuzione chiede e ottiene di vedere Cappello a cilindro con Fred Astaire. John muore. E in qualche modo ha cambiato le vite di tutti. Paul conclude allora il suo racconto mostrando alla sua amica il dolce Mister Jingles, ancora vivo nonostante siano passati tanti anni. All’animaletto e a Paul, John ha trasmesso parte della sua energia. Vivere a lungo però ha significato per Paul veder morire tutte le persone care. Si chiede, quindi, quando arriverà per lui il momento di morire.