Oppenheimer, il film di Christopher Nolan, è ispirato alla storia vera di J. Robert Oppenheimer, celebre fisico americano, coordinatore del Progetto Manhattan. Ovvero, il piano militare che portò alla costruzione delle due bombe atomiche che devastarono Hiroshima e Nagasaki nell’agosto del 1945.
Interpretato da Cillian Murphy, J. Robert Oppenheimer fu una delle figure più affascinanti e controverse della storia contemporanea. Le cui vicende umane e professionali sono al centro del romanzo American Prometheus: The Triumph and The Tragedy of J. Robert Oppenheimer, scritto da Kai Bird e Martin J. Sherwin.
Nato a New York nel 1904, Julius Robert Oppenheimer era figlio di immigrati tedeschi di origine ebraica. Iniziò ad appassionarsi alla Fisica negli anni ’20, quando si iscrisse ad Harvard dove suo mentore fu il premio Nobel Percy Williams Bridgman. Si laureò nel 1925 con il massimo dei voti e successivamente continuò la sua pratica accademica in Europa, tra Germania e Svizzera tedesca. Dove restò fino al 1929, quattro anni prima della salita al potere di Hitler, prima di tornare negli USA.
Furono anni divisi tra l’insegnamento della Fisica Teorica (a Berkeley e alla Caltech) e lo studio dei principali elementi dell’energia nucleare. Nel 1942, la svolta. Il governo americano lo mise a capo del Progetto Manhattan. Un piano sinergico segretissimo, condotto assieme a Gran Bretagna e Canada, in cui si stabilirono i possibili usi militari degli ultimi studi sul nucleare.
A dispetto del nome, coniato dal generale Leslie Groves (Matt Damon nel film di Nolan), il progetto Manhattan coinvolgeva laboratori sparsi su tutto il territorio americano, dalla California all’Alabama, passando per il Nuovo Messico.
Circondato dai migliori studiosi dell’epoca, tra cui il nostro Enrico Fermi ed Ernest Lawrence, Oppenheimer gettò le basi di quello che è stato riconosciuto all’unanimità come uno degli atti più terribili della Storia. Un evento che pose fine alla Seconda Guerra Mondiale. Consapevole del suo ruolo in una tragedia simile, Oppenheimer non cercò mai scuse. “Sono diventato Morte, il distruttore di mondi”, disse durante uno dei test finali delle bombe.
Le bombe di Hiroshima e Nagasaki provocarono la morte di 240.000 esseri umani. Senza considerare le conseguenze letali su ambiente e persone negli anni a venire a causa della radioattività. Anche per questo, al termine del conflitto, Oppenheimer si oppose strenuamente alla costruzione di nuovi e più potenti ordigni.