Il termine Donzella Svampita, che significa “ragazza un po’ stupida” è stato utilizzato da una commessa de La Rinascente che ha sostituito il nome di una cliente sulla fidelity card con questo appellativo. Una lite avvenuta due anni fa tra la commessa in questione e la cliente potrebbe costare a La Rinascente ben 300 mila euro. Ma facciamo un rapido passo indietro per comprendere meglio la vicenda e l’alterco tra le due.
I fatti risalgono al 24 luglio 2021, quando una cliente del centro commerciale La Rinascente, subito dopo “un alterco con un’addetta del negozio”, ha ricevuto un’email che le comunicava l’avvenuta attivazione di una nuova fidelity card (da lei mai richiesta) in cui le sue generalità erano state modificate e lei figurava con il ben poco lusinghiero appellativo di Donzella Svampita.
Ricollegando lo strano episodio al litigio di qualche ora prima, la donna ha subito telefonato al servizio clienti, ricevendo conferma del fatto che la sua fidelity card, sottoscritta anni prima, era stata annullata e sostituita proprio quel giorno con quella nuova, rinominata con la nuova intestazione, che nel pronunciamento del Garante viene definita “evidentemente offensiva”.
La donna si è quindi rivolta al Garante della Privacy, ritenendo che fosse stato effettuato un accesso non richiesto alla sua scheda cliente, per introdurre la nuova intestazione. Dal canto suo, La Rinascente, che ha provveduto al ripristino della fidelity card originale della cliente in data 5 agosto 2021, ha comunicato che “l’evento occorso non ha comportato alcun trattamento di dati personali da parte del personale Rinascente in modo difforme rispetto a quanto rappresentato all’interessata nell’informativa resa in sede di attivazione della Card, fatta eccezione per l’atto compiuto dall’addetta dello store in violazione delle procedure e istruzioni alla stessa impartite dalla società”, sottolineando che “non vi è stata alcuna perdita dei dati personali della signora” e che alla lavoratrice è stata applicata una sanzione disciplinare dato che “le azioni poste in essere dall’addetta si discostano totalmente dalle procedure adottate da La Rinascente in relazione alla gestione delle Card nonché dalle istruzioni che la società stessa fornisce ai propri dipendenti”.
Per quanto riguarda gli episodi di violazione dei dati personali, ne è stato rilevato un altro oltre a quello segnalato dalla cliente definita Donzella Svampita: durante un rilascio in produzione di uno sviluppo tecnico, “a causa di un disallineamento, cinque clienti e-commerce hanno ricevuto erroneamente le comunicazioni relative agli ordini di 70 utenti” ha ammesso La Rinascente, precisando però di essere intervenuta per bloccare subito il flusso di email e per avvisare dell’accaduto i clienti destinatari, invitandoli a cancellare le mail ricevute. Se la prima violazione, secondo il Garante, “pare esser attribuibile alla leggerezza di una dipendente che ha violato le istruzioni ricevute nonché, più in generale, un predefinito protocollo, e quindi può essere archiviato”, il secondo “risulta sottendere un non adeguato originario livello di misure tali da impedire la violazione”. Ecco quindi scattare la sanzione amministrativa di 300mila euro (importo che potrà essere dimezzato se versato entro 30 giorni).