A Milano la nebbia c’è, ma non si vede, direbbe Totò. Eppure, negli ultimi anni l’elemento meteorologico tradizionale del capoluogo lombardo si era assestato su medie inferiori (50 giorni all’anno). Ora invece sembra di essere tornati indietro nel tempo, con la città che torna a essere avvolta dalla bruma. Ebbene, c’è una spiegazione scientifica per il ritorno in grande stile di questi giorni. Ed è l’inversione termica causata dall’anticiclone. Lo ha spiegato nel dettaglio il meteorologo di IlMeteo, Lorenzo Tedici, interpellato da Corriere della Sera. L’aria fredda è pesante e umida e con l’alta pressione si deposita a terra, rimanendo imprigionata negli strati più bassi dell’atmosfera.
“La coltre di queste mattine è dovuta a un’inversione termica. L’aria fredda, pesante e umida con l’alta pressione si deposita a terra. Rimane schiacciata nei bassi strati. Sopra le nostre teste, infatti, sosta un anticiclone gigantesco“.

La nebbia ha ridotto la visibilità è ridotto fino a 50 metri nelle prime ore del giorno, migliorando via via durante la giornata. Purtroppo, la nebbia ha anche diminuito la qualità dell’aria.
“L’alta pressione, che trattiene l’umidità nei bassi strati, mantiene anche lo smog. In assenza di vento, ristagna. La nebbia è formata da tante goccioline d’acqua. Ma il vapore, per rimanere tale, ha bisogno di temperature basse, del freddo. E oggi ci aggiriamo tra gli otto e i dieci gradi. Nel secolo scorso, invece, anche di mattina i gradi segnati erano tra i 2 e i 4 di media“.
In questo 2024 siamo già a 62 giorni di nebbia per Milano, statistiche che rimandano a tempi passati e grigi. Il grande ritorno della nebbia è da addebitare anche alle piogge frequenti che su Milano sono state molto abbondanti. Le previsioni dicono che la nebbia resterà almeno fino a sabato. Poi, un generale peggioramento della situazione meteorologica, con vento e calo delle temperature, allontanerà l’anticiclone.