La scioccante notizia della morte della donna indonesiana, divorata da un pitone reticolato, sta facendo il giro del mondo. Si tratta di un caso difficile ma non raro. Questo tipo di rettile, il più lungo al mondo e secondo solo all’anaconda verde come struttura, non teme le dimensioni della preda. Che mangia grazie a una tecnica molto specifica. Il pitone, infatti, sfrutta agilità, dimensioni e forza per bloccare la preda e ucciderla per stritolamento. Dopo di che, la ingerisce. E qui entra in gioco la capacità dei rettili di ingurgitare anche creature grandi. Così grandi da non passare, almeno all’apparenza, dalla sua testa.
Ciò dipende dalla presenza una piccola parte di tessuto flessibile, una sorta di legamento, tra le ossa della mascella che rende possibile un’apertura della bocca senza “slogarsi”.
Una volta passato il primo ostacolo, la preda deve passare attraverso il lungo apparato digerente, molto elastico. Quando il corpo arriva allo stomaco parte la digestione. Il cuore pompa più sangue perché deve affluire allo stomaco che inizia a secernere quegli acidi che digeriscono i tessuti. A eccezione di quelli coriacei come capelli e unghie. Per una digestione totale ci vogliono molti giorni. In questo momento i serpenti sono più vulnerabili e rischiano di morire.
Nel 2017 ci fu il primo caso di umano divorato da pitone reticolato, il giovane Akbar Salubiro, ritrovato senza vita proprio nella fase digestiva del rettile, che è stato sventrato. Ieri è toccato a Farida, madre di quattro figli, di cui si erano perse le tracce da giovedì sera. Gli abitanti del suo villaggio hanno trovato un serpente con un addome enorme. Una volta aperto lo stomaco, la signora è stata trovata ancora completamente vestita all’interno del serpente.
Il pitone reticolato o Malayopython reticulatus, come detto, è il serpente più lungo al mondo. Può arrivare a 8,5 metri, arrivando a pesare 160 kg. La sua pelle è gialla, con disegni neri. Nonostane le dimensioni massicce è comunque agile. Nuota con eleganza e si arrampica, anche se preferisce rimanere a terra. La femmina depone fino a 70 uova che cova in alberi cavi o camere sotterranee. Vive principalmente nelle foreste pluviali, visto che ama i climi umidi, proprio come l’isola indonesiana di Sulawesi.
Un vero paradiso naturalistico che a causa della deforestazione degli ultimi anni è diventato sempre meno ospitale per le varie specie animali autoctone. Il pitone reticolato, infatti, non nasce come predatore umano, ma privato degli spazi naturali, impara a cercare altro cibo.