Gli scimpanzé sono i nostri parenti più stretti e condividono con noi comportamenti curiosi e sorprendenti. Recenti studi hanno svelato che questi primati tendono a urinare in gruppo, un comportamento apparentemente banale ma che nasconde significati sociali profondi. Questo rito, soprannominato pipì contagiosa, è stato osservato per la prima volta in uno studio che ha analizzato oltre 1.300 episodi in un santuario giapponese. Proprio nel paese del Sol Levante esiste un fenomeno simile che si chiama tsureshon.
La scoperta della pipì contagiosa è emersa durante uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Kyoto, guidati da Ena Onishi e Shinya Yamamoto, che hanno osservato per oltre 600 ore un gruppo di 20 scimpanzé nel Kumamoto Sanctuary. Durante l’osservazione, è stato notato che quando un individuo iniziava a urinare, i compagni vicini tendevano a seguirlo. Questo comportamento non avveniva casualmente, ma mostrava una sincronizzazione che supera la semplice coincidenza.

Un aspetto sorprendente è che l’attività non era influenzata da legami sociali o familiarità tra gli individui, come accade invece per comportamenti quali lo sbadiglio o la toelettatura. A determinare il fenomeno, invece, sembrava essere la gerarchia sociale. Gli scimpanzé di rango inferiore erano più propensi a iniziare a urinare in risposta a un compagno, probabilmente a causa della loro maggiore attenzione ai comportamenti degli altri. Questa ipotesi deriva dal fatto che gli individui di rango più basso sono generalmente più vigili nelle situazioni sociali, osservando con maggiore attenzione ciò che accade intorno a loro.
I ricercatori ritengono che questo comportamento possa avere varie funzioni. Tra le ipotesi, potrebbe aiutare a sincronizzare le attività del gruppo, a rafforzare i legami sociali o a evidenziare forme di leadership nascoste. Il fenomeno offre inoltre parallelismi interessanti con gli esseri umani, dove comportamenti come urinare in compagnia sono associati a dinamiche sociali e relazionali.
Il prossimo passo degli studiosi sarà ampliare le ricerche, analizzando gruppi di scimpanzé selvatici e altre specie, come i bonobo, per comprendere meglio il ruolo di fattori come sesso, età e familiarità.