Grazie a un ambizioso progetto di conservazione, il Dolomedes plantarius, noto anche come ragno zattera, sta tornando a popolare le zone umide europee dopo essere stato sull’orlo dell’estinzione. Questo ragno, che può raggiungere le dimensioni di una mano umana, era quasi scomparso a causa della distruzione del suo habitat naturale. Tuttavia, grazie agli sforzi del Chester Zoo e di altre organizzazioni ambientaliste, migliaia di esemplari sono stati allevati in cattività e poi rilasciati in aree umide restaurate. Oggi, la sua popolazione è in crescita e il suo ritorno rappresenta una vittoria significativa per la biodiversità.
Quindici anni fa, la situazione del Dolomedes plantarius era drammatica. La progressiva urbanizzazione e l’espansione agricola avevano distrutto gran parte delle zone umide in cui viveva. La sua popolazione si era ridotta al punto che gli scienziati temevano l’estinzione imminente. La svolta è arrivata con un programma innovativo sviluppato nel Regno Unito. Gli esperti hanno allevato in laboratorio migliaia di giovani esemplari, nutrendoli con piccole mosche fino a raggiungere una dimensione idonea per la sopravvivenza in natura. Una volta pronti, questi ragni sono stati reintrodotti in habitat restaurati, permettendo loro di ristabilirsi e riprodursi con successo.
L’impatto di questo progetto è stato straordinario. Nel Regno Unito, la Royal Society for the Protection of Birds ha registrato oltre 10.000 femmine riproduttive, segnando un’incredibile ripresa della specie. La diffusione del Dolomedes plantarius non si limita però alla Gran Bretagna. In Francia, avvistamenti recenti indicano che la popolazione sta lentamente aumentando anche in diverse regioni, come il Nord-Pas-de-Calais, la Piccardia e la Normandia. Nel 2016, uno studio ha confermato la sua presenza in 22 dipartimenti francesi, suggerendo che il suo ritorno sia più ampio di quanto inizialmente previsto.
Questo ragno non è solo un simbolo di successo per la conservazione, ma ha anche un ruolo essenziale negli ecosistemi delle zone umide. Grazie alla sua capacità di camminare sull’acqua e cacciare con rapidità, aiuta a controllare le popolazioni di insetti, girini e piccoli pesci, prevenendo squilibri ecologici. Il suo ritorno è quindi una buona notizia per la salute di paludi, stagni e fiumi lenti, habitat vitali per molte altre specie.
Nonostante le sue dimensioni impressionanti, il Dolomedes plantarius non rappresenta una minaccia per l’uomo. Non invade le abitazioni e preferisce vivere in ambienti acquatici, dove si mimetizza tra la vegetazione. La sua diffusione, quindi, non deve destare timori, ma essere accolta come un segnale positivo per la natura. Il successo del suo ripopolamento dimostra l’efficacia degli interventi di conservazione e offre una speranza per altre specie a rischio, incentivando ulteriori progetti di tutela ambientale in tutta Europa.
