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Home » Ambiente » Che cos’è la “Blue Marble” e com’è cambiata dopo oltre 50 anni di inquinamento?

Che cos’è la “Blue Marble” e com’è cambiata dopo oltre 50 anni di inquinamento?

La Blue Marble, la biglia blu, non è altro che la Terra, immortalata in uno scatto del '72. Da allora, il pianeta si è trasformato.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino22 Aprile 2025
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Blue Marble
Blue Marble (fonte: BBC/NASA)
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Nel dicembre 1972, l’equipaggio della missione Apollo 17 scattò la prima fotografia completa della Terra dallo spazio: un’immagine luminosa e compatta, che mostrava il nostro pianeta come una “biglia blu” sospesa nel vuoto. Da allora, la Blue Marble, così è passata alla storia la foto, è diventata un’icona globale, simbolo sia della bellezza che della fragilità dell’ambiente terrestre. Oggi, giorno in cui si celebra l’Earth Day, è importante più che mai ribadire quanto sia importante curare il nostro ambiente.

La Blue Marbel, infatti, porta su di sé i segni del progressivo indebolimento del pianeta che ci ospita.

La Blue Marble
La Blue Marble (fonte: Wikipedia/NASA)

Cinquant’anni dopo, grazie ai satelliti di osservazione come l’Earth Polychromatic Imaging Camera (EPIC) a bordo della missione DSCOVR della NASA, è possibile confrontare quell’immagine storica con nuove fotografie ad altissima risoluzione. Il confronto è netto: la superficie del pianeta ha subito trasformazioni visibili, dovute soprattutto all’impatto delle attività umane.

Tra le modifiche più evidenti vi è la riduzione della calotta glaciale antartica, chiaro indicatore del riscaldamento globale. Secondo i climatologi, la criosfera, l’insieme delle superfici ghiacciate terrestri, si è ridotta in modo significativo, influenzando non solo il livello dei mari, ma anche gli equilibri termici e atmosferici del pianeta.

Altro fenomeno ben visibile è l’avanzata del deserto del Sahara, accompagnata da un progressivo arretramento della foresta pluviale africana verso sud. Questi processi, legati a deforestazione, desertificazione e cambiamenti climatici, hanno modificato la distribuzione del verde e della copertura vegetale globale. Intere aree, un tempo coperte da boschi, sono oggi zone brulle o urbanizzate.

La Blue Marble, dunque, non è solo un’immagine suggestiva la cui paternità va all’intero equipaggio della missione, composto da Eugene Cernan, Ronald Evans e Harrison Schmitt. Essa ha avuto un ruolo fondamentale nella nascita della coscienza ambientale moderna. Per la prima volta, l’umanità ha potuto vedere la Terra come un sistema chiuso, unico e vulnerabile. Come ha dichiarato Nick Pepin, climatologo dell’Università di Portsmouth, interpellato da BBC: “è difficile immaginare un tempo in cui non sapevamo com’era fatta la Terra“.

Oggi, le tecnologie satellitari permettono di monitorare il pianeta 24 ore su 24, con immagini acquisite ogni 15 minuti. Grazie a questi dati, la scienza può tracciare l’evoluzione dei cambiamenti climatici, dalla fusione dei ghiacci all’espansione delle zone aride, fino all’intensificarsi di eventi meteorologici estremi.

 

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