Margherita Buy soffre di una forma di ansia molto forte. Un disturbo, più che una vera e propria malattia, che in più di un’occasione l’ha resa vulnerabile, ma che ha deciso di accettare come parte della sua vita. In un’intervista del 2021 a Vanity Fair ha raccontato:
“Ne soffro da parecchio tempo, ma ormai ho deciso di gestirla come una compagna di vita in una sorta di pacifica convivenza. Quando l’ansia si presenta, cerco di ascoltarla. Non mi fa più paura come accadeva le prime volte. L’ansia è solo uno stato d’avvertimento e la soluzione migliore è farsela amica. È l’unico modo per gestirla e attendere che se ne vada“.
Parte del percorso di elaborazione dell’ansia arriva anche dal cinema e dai mille ruoli di donna naif che ha interpretato sul grande schermo. Come la deliziosa Camilla di Maledetto il giorno che t’ho incontrato, film del 1992 di Carlo Verdone, in cui vestiva i panni di un’attrice piena di fobie innamorata del suo psicanalista. Curiosamente, Buy è tornata con Verdone nello studio di una psicanalista in Che colpa abbiamo noi del 2003, dove invece era una donna affamata d’amore.
Buy non ha certo paura a rappresentare le sue idiosincrasie. Non è un caso che il suo esordio registico del 2023, in Volare, fosse tutto incentrato sulla vera angoscia che prova nel prendere un aereo. La storia è stata filtrata attraverso un alter ego, un’attrice di successo, che prende coscienza dei suoi limiti e fa di tutto per guarire.
Per chiudere il trittico, dal 21 novembre sarà al cinema con Una terapia di gruppo dove assieme a un team di altri pazienti (Claudio Bisio, Claudio Santamaria, Valentina Lodovini, Leo Gassmann e Ludovica Francesconi) dovrà elaborare i suoi drammi personali.