Si chiama Asia, ha 14 anni, ed è una ragazzina di Sala Consilina in provincia di Salerno, che si sta sottopendo a terapie contro il tumore all’Ospedale Santobono Pausillipon di Napoli. Nei giorni scorsi, un suo video mentre suona il pianoforte all’interno della ludoteca dell’ospedale è stato lodato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Gesto che in parte ha bilanciato i terribili commenti degli haters che l’hanno attaccata per il suo aspetto fisico. E per il modo in cui condivide con il pubblico la sua malattia.
Commenti davvero irriguardosi, scritti in particolare sotto alla foto scattata con Luca Argentero, in visita all’ospedale. “Spero che ci rimani in ospedale“, oppure, “Non ti odio, ma lo sai che le persone sono tue amiche solo per il cancro di Wilms o cosa hai“.
Asia non incassa e basta, reagisce e anche con grande garbo. “Scusa se faccio la chemio per una malattia che non ho scelto di avere“, ha scritto sotto un messaggio odioso, inviato in maniera anonima sul suo profilo Instagram.
Ecco perché la frase di Sergio Mattarella, spontanea e piena di calore umano ha colpito così tanto. “Asia ho visto il tuo video e sei bravissima! Complimenti per la tua forza e auguri. Sergio Mattarella”. In una frase, il primo cittadino d’Italia ha cancellato di fatto ogni cattiveria. Tuttavia questo non vuol dire che quelle parole non abbiano fatto male.
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Nata l’8 maggio del 2014, Asia scopre di avere un tumore al rene, fino a quel momento silente, quando vede sangue nelle urine. I medici hanno asportato l’organo e, dopo un ciclo di sedute di chemio e una recediva, si sta sottoponendo a radio. Ovviamente, non può andare a scuola, ma segue le lezioni a distanza o a domicilio, sostenuta amorevolmente da insegnanti e compagni di classe. Qualche giorno fa in occasione del suo compleanno le hanno fatto una festa a sorpresa con tanto di torta.
A suo sostegno, è arrivato anche un post da parte dell’ospedale.
Asia è forte quando affronta la malattia e le cure che ne conseguono e che sono così pesanti da essere insopportabili. Ma Asia è ancora più forte quando, nel tentativo di metabolizzare quello che le sta capitando, come tantissimi suoi coetanei, affida il suo sfogo ai social. Comincia a raccontare della sua malattia sperando ed aspettandosi solidarietà e parole di conforto. E invece, incredibilmente, riceve offese ed insulti talmente gravi da lasciare tutti noi senza parole, ma non Asia, lei le parole le ha e le usa con il garbo e tutta la forza dei suoi 14 anni”.
“Asia reagisce, non si lascia sopraffare e risponde a tono ma la cattiveria degli insulti la ferisce, inevitabilmente. Ferisce lei, la sua famiglia ed anche un po’ noi che ancora fatichiamo a credere a tanta cattiveria. Ed ecco la ragione di questo post, invitare tutti, adulti e bambini, a riflettere sull’incredibile peso che possono avere le parole.