Del figlio di Aileen Wournos, nato il 25 marzo 1971, non è noto il nome di battesimo e quasi nessuno sa con esattezza cosa faccia oggi, ma sappiamo che è il frutto di una violenza sessuale da parte di un amico di famiglia e fu adottato poco dopo la nascita da una coppia, le cui generalità sono ignote. L’intero processo di adozione si è svolto in modalità secretata, per proteggere il futuro e la privacy del piccolo. Stando alle leggi vigenti, peraltro, il figlio non ha mai conosciuto l’identità della propria madre naturale, una serial killer morta in carcere nel 2002, per iniezione letale, dopo essere stata condannata alla pena di morte per l’omicidio di sette uomini.
Wournos, abbandonata dalla madre nel 1960, quando aveva 4 anni, trascorse l’infanzia con il fratellino Keith nella casa dei nonni paterni nel Michigan, venendo ripetutamente stuprata dal nonno e da diversi amici di famiglia. Dopo l’ennesima violenza, Wournos, che all’epoca aveva 14 anni, rimase incinta di un amico di famiglia. Ricoverata presso una casa di accoglienza per madri non sposate, la donna vi portò a termine la gravidanza: il bambino fu immediatamente adottato da una coppia.
Pochi mesi dopo, Aileen Wournos lasciò la scuola e, dopo essere stata cacciata di casa, iniziò a prostituirsi per vivere. La sua tragica storia, che ha ispirato il film Monster, ebbe una svolta definitiva quando nel 1989, rapinò e uccise un cliente, sparandogli a bruciapelo; la stessa identica scena si sarebbe ripetuta per altre sei volte, finché, nel gennaio del 1991, la donna non fu arrestata con un pretesto, per poi, una settimana dopo, confessare gli omicidi. “Volevano violentarmi, mi sono solo difesa”, la sua giustificazione.