Un gruppo di terrapiattisti ha dato vita alla religione neomondista, che ha sede anche in Italia, e descritta come un’esperienza per coloro che sentono che qualcosa non quadra nel mondo dalla figura di spicco del movimento Gabriele Ceracchini. Shinsekai, il nome esatto di questo culto, vede la religione come uno strumento di potere per difendersi e creare un nuovo mondo. Il gruppo ha tenuto un raduno a Roma, in cui Ceracchini ha dichiarato “avremo le nostre leggi, i nostri tribunali, le nostre scuole, saremo uno Stato nello Stato“.
Il gruppo dei neomondisti ha tenuto un incontro a Roma, attirando circa un centinaio di persone fisicamente presenti e molte altre connesse via Zoom. L’evento ha coinvolto sia negazionisti del Covid che seguaci della nuova religione del Popolo dei viventi e degli ShinSejai. Contrariamente all’aspettativa di convincere della terra piatta, l’obiettivo sembra essere la creazione di una nuova religione.
Il convegno ha affrontato anche temi come l’alimentazione, con un focus sul “melarismo“. Questo approccio prevede una dieta basata esclusivamente sul consumo di una mela al giorno, mangiata puntualmente alle 19:00. Ceracchini ha sottolineato l’importanza di farsi conoscere senza l’intenzione di ingannare o sfruttare finanziariamente gli aderenti al movimento.
L’incontro ha richiesto un contributo di 20 euro a persona, comprensivo di un pranzo “carpotecnico” a base di prodotti come zucca, cetriolo, pomodoro, zucchina, melanzana e peperone. Gabriele Ceracchini, noto per la sua partecipazione a Tù Sì Que Vales e le sue opinioni sul Covid, ha spiegato l’idea rivoluzionaria, proponendo l’istituzione di leggi, tribunali e scuole per formare uno “Stato nello Stato”.
L’ipotesi che la creazione di una nuova religione possa comportare vantaggi come l’8 per mille e luoghi di culto è stata sollevata, ma rimane solo un’ipotesi. I neomondisti mettono in discussione vari concetti, affermando che sarebbero stati aggiunti mille anni in modo arbitrario alla storia del mondo e che attualmente si troverebbero nell’11esimo secolo.
Albino Galuppìni, un partecipante all’incontro, continua a sostenere la sua battaglia contro il fuso orario, affermando che serve a “celare il fatto che la Terra non è una sfera”. La geografa Sara Gamberoni è invece intervenuta affermando che i fiumi sono un’invenzione umana, delle antiche infrastrutture di ingegneria idraulica, mentre il fisico Giancarlo Infante sostiene che la terra è ferma, citando filosofi e storici della scienza che concordano sulle motivazioni ideologiche della rivoluzione copernicana.