Si intitola Ricordatemi come vi pare, come il titolo del suo libro pubblicato postumo il 30 aprile scorso. Il murale dedicato a Michela Murgia, realizzato dalla street artist Laika si trova sulla facciata del Municipio V di Roma, per la precisione in via di Torre Annunziata, tra la Prenestina e Villa Gordiani, dove sarà inaugurato oggi, alle 19.00, alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri.
Una zona periferica che sicuramente trarrà un piccolo beneficio dalla bellezza del viso di Murgia, alle cui spalle compare l’arcobaleno simbolo della comunità LGBTQUIA+. L’opera d’arte grande 100 mq è stata completamente finanziata dalle case editrici di Michela, Einaudi, Mondadori e Rizzoli con la collaborazione essenziale di Arcigay. Ed è nata proprio dall’incontro dell’artista con il vicepresidente dell’associazione, Pietro Turano.
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Dice Laika, nelle parole riportate da La7:
“Sapere che Michela Murgia faccia ancora tanto rumore mi riempie di gioia. Questo muro vuole essere un raggio di luce in questo momento storico buio, in cui si cerca di cancellare i progressi fatti in termini di diritti, di ostacolare ogni possibile passo avanti“.
Seguite dal post di Pietro Turano su Instagram:
“Se ce lo avessero raccontato probabilmente non ci avremmo creduto, ma da qui l’evidenza è innegabile: siamo a 20 metri d’altezza di fronte al sorriso gigantesco di Michela, dunque è tutto vero (…) L’eredità eterna di Murgia è un dono prezioso per tuttə noi e questa iconica Michela è il nostro regalo per Roma. Murgia splende e ora lo sanno anche i muri“.
Turano, poi ha proseguito sempre a La7 dicendo:
“Tutta la città di Roma e la comunità queer di tutto il paese sono particolarmente legate a Michela Murgia che, oltre ad aver supportato le attività della nostra associazione, ha portato avanti una fondamentale elaborazione sul queer, la genitorialità e le famiglie, la violenza di genere patriarcale e omotransfobica. È stata in vita, ed è ancora per tutte e tutti, un riferimento insostituibile. Quest’opera non è un santino, ma un regalo alla comunità e alla città, per celebrare insieme una donna che ci ha donato strumenti e nuove lenti per leggere la nostra realtà e orientarci“.