Per la sua collezione di quadri Silvio Berlusconi spese, in tutto, 20 milioni di euro, ma Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte, spiega che sono quasi tutti di scarso valore e che su 25mila opere d’arte acquistate acquistate compulsivamente dall’ex premier, ce ne saranno sei o sette, giudicate interessanti. Una collezione che conta paesaggi di città come Parigi e Napoli, ritratti, copie di dipinti celebri, ma anche ritratti di donne nude, tutt’altro che classici e copiati da calendari e giornali.
Si continua a parlare dell’ex Premier ormai a diversi mesi dalla sua morte. Spunta ora l’indiscrezione sul fatto che il noto politico e imprenditore avesse una collezione di quadri, sculture altro con circa 25mila esemplari, tutti stipati in un magazzino di 4.500 metri quadrati situato nei pressi di San Martino, una delle ville di Silvio Berlusconi. Sgarbi, senza mezzi termini, ha definito le opere d’arte come delle “croste” specificando che solo alcune sarebbero di prestigio e valore. Già nel giugno del 2023 lo stesso Sgarbi si era pronunciato su queste opere, spiegando ad Art Tribune: “Se potessimo vedere in un museo le opere raccolte in questi magazzini, per la gente che capisce poco d’arte sarebbe un divertimento. In realtà sarebbe stato meglio averne 2400 buone che 24mila così e così”.
Come scrive Repubblica, a partire dal 2018, Berlusconi era sprofondato in una passione compulsiva, quella per le televendite di quadri e oggetti d’arte. Seduto sul divano della sua villa, Berlusconi contattava direttamente le emittenti private per avere dettagli sugli oggetti proposti, poi acquistava di tutto, arrivando a spendere tra i 20mila e i 150mila euro. Uno di questi venditori, Lucas Vianini, che per diverso tempo avrebbe frequentato Berlusconi, che lo volle come consulente e curatore della pinacoteca, ricorda che Silvio lo metteva in difficoltà “perché acquistava tutto, e mi lasciava con due, tre ore di palinsesto da riempire”. Vanini viene invitato a stabilirsi a Villa Gernetto, una scelta che, spiega Vanini, gli attirò le antipatie della cerchia di Berlusconi.
“Ci sono molti ritratti di fanciulle che lui immaginava russe. E c’è una ampia sezione di nudi femminili molto moderni. Nudi non accademici ma da calendario Pirelli. Un aspetto goliardico che racconta la passione del presidente per il genere femminile”.
Una passione evidente, quella per le televendite, che inevitabilmente attirò ulteriori venditori a girare attorno a Berlusconi per fargli acquistare altri dipinti e sculture. Vanini parla addirittura di sedicenti mercanti d’arte napoletani, non qualificati, che arrivavano ad Arcore e scaricavano altri dipinti.
Alcune di queste opere venivano poi regalate da Berlusconi ad altri capi di stato stranieri, tra cui Putin, o altri personaggi che contano e confezionati con uno speciale adesivo della Quadreria di San Martino.