Ada D’Adamo lottava da tempo contro una malattia, un tumore al seno allo stadio metastatico, probabilmente causato da una malformazione alla mammella, come ha spiegato suo marito. Qualche ora prima della sua morte, il 1 aprile 2023, D’Adamo aveva saputo di essere candidata al Premio Strega, con il libro Come d’aria, che poi ha vinto. Nel libro l’autrice parla di sua figlia – affetta da altri problemi di salute – ma anche del cancro che ha affrontato.
Il tumore metastatico alla mammella viene detto anche carcinoma mammario di IV stadio ed è un cancro che partito dalla sede primaria, il seno, si è diffuso in altre regioni dell’organismo anche molto distanti tra di loro. Le cellule tumorali migrano rapidamente utilizzando la circolazione sanguigna e linfatica. Come ogni tumore il suo avanzare è dovuto anche al momento della diagnosi, oggi questa patologia riguarda ben 37mila donne nel nostro paese, ma le terapie con anticorpi coniugati e che puntano la malattia a livello molecolare si può controllare con grande attenzione. Ogni anno vengono diagnosticati 14mila nuovi casi di questo tumore e di questi 3400 risultano metastatici già alla prima diagnosi.
Nonostante in caso di diagnosi precoce il tumore alla mammella sia anche controllabile, quando diventa metastatico c’è davvero poco da fare. La scrittrice Ada D’Adamo ci ha lasciato ad appena 55 anni dopo una lunga malattia. Appena una settimana prima del decesso l’autrice ha fatto la sua ultima apparizione pubblica al Museo delle genti d’Abruzzo a Pescara per il 50esimo anniversario dei Premi Flaiano.
D’Adamo ha scritto il suo ultimo libro proprio nel periodo in cui era malata. “Per la malattia dormiva molto poco. Scherzando diceva che il testo lo avevano scritto insieme lei e il cortisone. Non ha mai smesso di cercare di sorridere. E sì che la sorte non le ha risparmiato nulla.” – ha detto suo marito in un un’intervista ad Oggi. Nella stessa intervista, l’uomo spiega che sua moglie saltò un controllo nell’anno in cui la loro figlia, Daria, dovette affrontare molte operazioni. “Forse questo le fu fatale”. Quando una dottoressa diede al suo dolore alla schiena un nome fu il più terribile: metastasi. Tutto, abbiamo scoperto poi, era partito da una malformazione al seno”