Don Chisciotte è l’indimenticabile personaggio letterario nato dalla penna di Miguel de Cervantes nell’arco di un decennio e, che, ancora, oggi, continua ad incarnare i valori epici e cavallereschi, incantando i lettori di ogni epoca. Ma chi era davvero questo hidalgo della Mancia che ha deciso di cavalcare contro i mulini a vento?
Il suo vero nome era Alonso Quijano e si trattava di un nobile decaduto, oltre che di un lettore accanito di romanzi cavallereschi. La sua passione per queste storie, però, lo ha portato a confondere la realtà con la finzione, fino a convincerlo di essere un valoroso cavaliere errante. Così, armato di una lancia sgangherata e con il suo fedele scudiero Sancho Panza al seguito, decide di affrontare un viaggio per compiere gesta eroiche e difendere i deboli.
Le avventure di Don Chisciotte, dunque, sono una continua alternanza tra momenti comici e riflessioni profonde. Il protagonista si trova a interpretare la realtà attraverso le lenti distorte dei suoi romanzi preferiti, scambiando i mulini a vento per giganti, le locande per castelli e le greggi di pecore per eserciti nemici.
In questo modo, dunque, Cervantes riesce a far sorridere delle follie del suo protagonista, ma allo stesso tempo a suscitare una profonda empatia. Don Chisciotte, infatti, è un sognatore, un uomo che crede fermamente nei valori della giustizia e dell’onore. La sua figura ricorda, inoltre, l’importanza di non smettere mai di sognare e di perseguire i propri ideali.
Il 16 gennaio 1605, la prima parte del Don Chisciotte è stata pubblicata. La seconda, dieci anni dopo.