Marina Comandini è una pittrice e illustratrice che vive e lavora a Montepulciano, in Toscana. Moglie del grande Andrea Pazienza, è stata legata a lui fino alla sua morte, avvenuta il 16 giugno del 1988.
Marina Comandini nasce a Roma il 23 maggio del 1966, sotto il segno dei Gemelli. Suo padre, Antonio Luigi, è un ingegnere. La madre, Annamaria Liberatore, una casalinga. Ha anche una sorella di due anni più piccola, Daniela. Cresce a Prati, quartiere centrale vicino a San Pietro e la sua è un’esistenza serena e piena d’amore. Almeno fino a quando, a causa di un tumore, la madre non muore. Marina ha solo 10 anni e quel trauma la segna nel profondo. Il padre, però, non fa mai mancare l’affetto alle sue figlie e resta vicino a loro anche da solo.
Artista precoce, inizia a disegnare sin da bambina. I suoi soggetti preferiti sono i treni e i cavalli. Così, si iscrive all’Istituto Europeo di Design. Ha solo 16 anni quando partecipa al primo concorso di fumetti, dove arriva tra i primi 16. In questo periodo sente nominare per la prima volta Andrea Pazienza grazie a un amico che ne magnifica le lodi. La stessa persona preme affinché si conoscano e organizza un incontro nella redazione del giornale satirico Il Male dove Pazienza lavorava, ma l’incontro non avverrà.
Qualche tempo dopo, però, sempre grazie a un amico, Marina incontra Pazienza e gli sottopone qualcuno dei suoi disegni. Pazienza si dimostra subito entusiasta, i due la sera si vedono al cinema e rimarranno insieme per sempre. Dopo soli sei mesi, Andrea chiede a Marina di sposarlo. Le nozze avverranno al Tempio di San Biagio, a Montepulciano, vicino a Siena, dove Pazienza viveva. È il 1986. Il 16 giugno del 1988 Pazienza muore per un’overdose di eroina.
Pur sapendo la causa della morte, Marina e la famiglia Pazienza sono molto restii a parlarne. “Non volevo fosse incasellato tra i morti tossici. Ha fatto un errore, ed era incazzato con sé stesso. Andrea non voleva morire“, dirà durante il programma Rai, Le ragazze.
Da quel momento, Marina resta a vivere a Montepulciano e inizia a lavorare nel mondo dell’illustrazione e della grafica. Collabora con la casa editrice Il grifo, disegna copertine, tessere, manifesti e scenografie. Tutti con un filo rosso: comunicare benessere, felicità, gioia.
Non si risposerà mai più. In compenso, ha allentato i suoi ritmi lavorativi per viaggiare.