Sono trascorsi 30 anni esatti dalla scomparsa di Hugo Pratt, l’uomo che ha trasformato il fumetto in arte e ha dato vita a Corto Maltese, il marinaio sognatore che ha incantato intere generazioni. Hugo Pratt era però un viaggiatore, un narratore, un esploratore di mondi reali e immaginari oltre che un semplice disegnatore: un uomo la cui vita, che vi raccontiamo qui di seguito, è stata un intreccio di avventure e passioni degno delle sue storie e dei suoi personaggi.
Hugo Pratt, nome d’arte di Ugo Eugenio Prat, nacque il 15 giugno 1927 a Rimini ma crebbe a Venezia, una città che avrebbe segnato la sua immaginazione con i suoi canali e le sue storie di marinai. Figlio di un militare e di una madre affascinata dall’esoterismo, Hugo respirò fin da piccolo un’aria di mistero e di avventura. Durante la Seconda Guerra Mondiale la famiglia si trasferì in Etiopia, allora colonia italiana, dove il giovane Pratt visse esperienze che avrebbero nutrito la sua creatività, dai paesaggi africani ai racconti di soldati e mercanti. Fu lì, tra deserti e mercati, che iniziò a sognare storie di eroi erranti.
Tornato in Italia, Pratt si immerse nel mondo del fumetto negli anni ’40, collaborando con riviste come L’Asso di Picche. Ma il suo spirito irrequieto lo portò lontano: negli anni ’50 si trasferì in Argentina, dove lavorò con grandi autori come Héctor Oesterheld. Fu un periodo di crescita artistica, in cui affinò il suo stile inconfondibile: linee essenziali, ombre drammatiche e un’abilità pressoché unica nel raccontare l’umanità attraverso i volti dei suoi personaggi.
Nel 1967 Pratt creò il suo capolavoro: Una ballata del mare salato, la prima avventura di Corto Maltese. Questo marinaio malinconico, con il suo orecchino e il suo cappello da lupo di mare, non era solo un personaggio ma un alter ego dell’autore: Corto incarnava il suo desiderio di libertà, l’amore per l’avventura e una curiosità insaziabile per le culture del mondo. Attraverso le sue storie, Pratt esplorava luoghi esotici – dalle isole del Pacifico alle steppe asiatiche – mescolando storia, mito e poesia. Ogni tavola era un viaggio, ogni dialogo una riflessione sulla vita.

Il successo di Corto Maltese trasformò Pratt in una leggenda: i suoi fumetti, pubblicati in tutto il mondo, non erano semplici storie d’avventura ma graphic novel che parlavano di amore, sconfitta e destino. Pratt non si limitava a disegnare: studiava le culture che raccontava, dai samurai giapponesi agli indigeni sudamericani, dando ai suoi lavori una profondità rara per l’epoca. Il suo stile, influenzato da maestri come Milton Caniff, univa realismo e sogno, rendendo ogni pagina un’opera d’arte.
La passione per le altre culture rese Hugo Pratt un viaggiatore instancabile: visse in Argentina, Brasile, Francia, Svizzera e viaggiò in Africa, Asia e Polinesia, assorbendo storie e tradizioni che riversava nei suoi fumetti. Era un uomo di contrasti: ironico ma riflessivo, solitario ma affascinante, capace di raccontare aneddoti con la stessa passione con cui disegnava. Amava la musica jazz, i libri di Conrad e Stevenson, e aveva un debole per le donne, che spesso ispiravano i suoi forti e misteriosi personaggi femminili.
Nonostante la fama, Pratt rimase sempre umile: continuò a lavorare fino agli ultimi anni, anche dopo la diagnosi di cancro che lo portò via il 20 agosto 1995 a Losanna. Lasciò un’eredità di oltre 10.000 tavole e decine di storie, tradotte in tutto il mondo. Ancora oggi Corto Maltese vive in nuove edizioni, film e mostre, testimonianza di un genio che non si è mai fermato.